Chiese da riaprire a Ferrara, tante le incognite
Gli interventi per la ricostruzione post sisma. Per Mizzana non c’è un progetto
Ferrara Un altro importante tassello sul piano della ricostruzione post sisma è stato raggiunto, sabato scorso, con la riapertura della chiesa di San Paolo che ha fatto seguito a quella della Cattedrale di fine marzo. Sul fronte degli edifici religiosi restano comunque ancora molte incognite a Ferrara e provincia. Alcune chiese sono di imminente riapertura per la fine del progetto di restauro, altre ancora sono inagibili da tempo e il loro recupero non è stato ancora definito. In alcuni casi, per mancanza di fondi, manca ancora un vero piano di risanamento. Ecco la situazione.
San Matteo a Mizzana
Una delle più antiche della diocesi di Ferrara, legata ai templari. Ancora nessun intervento programmato perché tuttora manca la parte progettuale. Argomento tecnico senza il quale è impossibile quantificare gli importi necessari per i lavori. Se ne parla per il 2025.
San Domenico
La chiesa di San Domenico in via Spadari angolo piazza Sacrati è stata messa in sicurezza con un intervento statale del Fec, tramite la Prefettura, ma necessita di un grosso intervento da 5 milioni. Nel 2018 era crollata una porzione di tetto, riparata alla meglio. La chiesa più antica risale al XIII secolo ma la costruzione nelle forme attuali è datata 1726. Rimane una delle chiese di Ferrara più importanti per storia e tradizione.
S. Antonio abate
La chiesa di S .Antonio abate in via Saraceno è interessata ad una serie di interventi di restauro all’interno e alla facciata. Oggetto di corsi anche da parte dell’università sul recupero dei beni architettonici. Sant’Agnese La chiesa di Sant’Agnese in via del Carbone è coetanea con la cattedrale di Ferrara. Stanziati 1, 3 milioni di euro per il restauro.
Teatini
La chiesa dei Padri Teatini di corso Giovecca ha avuto un finanziamento 1, 7 milioni di euro per il restauro. Acer è stata stazione appaltante, ma poi ha ceduto il ruolo alla diocesi di Ferrara.
San Carlo
Con un intervento da 700mila euro, la chiesa di San Carlo in corso Giovecca è stata restaurata con intervento del Comune come stazione appaltante. Di proprietà dell’Asl, mancano ancora gli arredi, e si attende il via libera per la riapertura, che tarda ad arrivare nonostante la conclusione da tempo dei lavori.
Stimmate La chiesa seicentesca di via Palestro in angolo con piazza Ariostea dedicata alle Stimmate di San Francesco è ancora chiusa. Puntellate la porta e la facciata per possibili cedimenti.
Santa Apollonia
La chiesa dedicata a S. Apollonia, è stata data in gestione al vicino museo Archeologico in via XX Settembre. Il ministero ha stanziato fondi per sistemarla.
San Maurelio
La chiesa detta dei Cappuccini in corso Biagio Rossetti era in condizioni precarie adesso c’è un progetto a cura della diocesi per 306mila euro.
Santi Giuseppe e Rita
Il tempio seicentesco di via Carlo Mayr, dove hanno operato per anni i padri Agostiniani scalzi, è ancora chiuso per inagibilità. San Gregorio Avviato il progetto di restauro, ma un bando è andato deserto. Inagibile dal 2018 per il deterioramento interno del sottotetto. Fa parte dell’unità pastorale Borgovado.
Cattedrale
Riaperta al culto il 2 marzo deve però ancora essere completata. Entro settembre dovrebbero terminare i lavori interni sulla parte di sinistra. Molto più complessi e lunghi gli interventi esterni legati al campanile. Natività Beata Vergine. Costruita nel XVI secolo, la chiesa di Vigarano Mainarda sembra prossima alla riapertura (entro il 2024) dopo i lavori degli ultimi due anni. San Marco evangelista La chiesa in stile barocco di Francolino, già restaurata nel 2000 col rifacimento del tetto, non è troppo lontana dal vivere una nuova riapertura.