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Il caso

Ferrara, la consigliera Ferraresi: «Esposto per le donazioni Covid mai andate al S. Anna»

Stefano Ciervo
Ferrara, la consigliera Ferraresi: «Esposto per le donazioni Covid mai andate al S. Anna»

Si tratta dei 47mila euro raccolti nel 2020 dal Comune

05 maggio 2024
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Ferrara La destinazione e l’utilizzo di oltre trentamila euro «donati dai cittadini al Comune con l’intento di sostenere le spese urgenti legate all’emergenza coronavirus presso l’ospedale di Cona», è l’oggetto di «una denuncia/querela affinché l’autorità giudiziaria conduca ogni necessario accertamento al fine di verificare eventuali responsabilità». Ad annunciarlo è Anna Ferraresi, consigliera uscente e ricandidata nella lista civica Anselmo sindaco, secondo la quale «i fondi raccolti non sono stati trasferiti all’ospedale di Cona, nonostante i rassicuranti messaggi di “solidarietà” agli operatori sanitari come c’è appunto scritto nell’interrogazione. Ferraresi richiama un articolo pubblicato su Estense.com, che appunto effettua una ricostruzione della campagna di raccolta fondi avviata nel marzo 2020, in piena pandemia. «Anche l’Azienda ospedaliera di Ferrara si attivò - c’è scritto nell’interpellanza - per gli ospedali diCona e del Delta. L’iniziativa denominata “Covid19 - Donazione per il Sant’Anna di Cona” fu promossa da Erika Savaglio, Annadriana Cariani, Alessandro Giustacchini e Angelo Romano».

L’obiettivo era di sostenere l’ospedale Sant’Anna di Cona per affrontare le prime spese dell’emergenza Covid. Anche il sindaco Alan Fabbri, continua Ferraresi, s’interessò alla raccolta fondi, tanto da pubblicare una nota sul sito del Comune, il 18 marzo, con la quale si dava notizia dell’attivazione di un conto corrente postale comunale per le donazioni. Sul conto arrivarono quasi 50mila euro, «di cui nemmeno un euro è stato destinato all’Ospedale di Cona - prosegue l’interpellanza - Il contributo dell’amministrazione comunale, come da accesso agli atti richiesto dal quotidiano online, a favore dei reparti Covid di Cona è stato 17.046,37 euro, utilizzati per l’acquisto di due defibrillatori. Tali donazioni, tuttavia, erano denaro proveniente dallo sciopero dei dipendenti comunali del 6 novembre 2020, voluto dalla Funzione pubblica della Cgil, Cisl e Uil». Del totale di 47.936 euro di donazioni, continua Ferraresi citando la sezione “Trasparenza” del sito del Comune, «“erroneamente” sono stati conteggiati e riprodotti 18.775 spesi per esigenze del Comune», cioè mascherine, tamponi e test per il personale dipendente. L’avanzo sarebbe comunque di 30.598 euro. Questo rendiconto, incalza la consigliera, «solleva interrogativi sulla trasparenza e l’efficacia del processo di raccolta fondi, mettendo in discussione la gestione delle risorse destinate a sostegno dell’ospedale durante un periodo di crisi sanitaria senza precedenti». Di qui la richiesta al sindaco sui motivi dei mancati trasferimenti, «la ragione per cui i fondi raccolti non sono stati trasferiti all’ospedale di Cona», e «quali azioni intende intraprendere l’amministrazione comunale per recuperare i fondi e garantire che siano destinati alla loro finalità originaria». Di ieri la decisione di portare le carte alla Procura.