La Nuova Ferrara

Ferrara

Verso le elezioni

Schlein e Bonaccini per Anselmo: «Ferrara torni una città aperta»

Fabio Terminali
Schlein e Bonaccini per Anselmo: «Ferrara torni una città aperta»

Ottocento persone al Barco per la segretaria del Pd: «Possiamo farcela»

06 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Al Barco, un tempo quartiere operaio e fortino rosso. Nel giardino attorniato dalle abitazioni della Cooperativa Castello, simbolo di comunità e attenzione al sociale. Non è frutto del caso il luogo scelto per l’arrivo di Elly Schlein a Ferrara. Ispirazione e orizzonte. Assieme a lei Stefano Bonaccini, entrambi qui per sostenere il tentativo di Fabio Anselmo di spodestare Alan Fabbri. Desiderio di rivincita nell’aria, si respira la voglia del possibile riscatto, chissà, di sicuro c’è la volontà di battersi. Probabile sia la stessa di Forlì, da dove arriva la segretaria: anche lì c’è da sconfiggere un sindaco del centrodestra che si ricandida. Giornata in salita. Anche di attesa. "Elly, eccola!", gioisce la base quando la vede spuntare alle 21.30, un po’ in ritardo, ma è la campagna elettorale, compagni. Lei si carica con l’affetto dei e delle militanti (circa 800 i presenti). «Sono molto felice di essere in questo posto, c’ero già stata - dice ai taccuini Schlein -. Ci sono tutte le condizioni per battere la destra. Siamo contenti di sostenere una personalità specchiata come quella di Anselmo, persona onesta che punta sulla trasparenza e sulla buona amministrazione, che ha una storia di chi batte per i diritti, per le cose giuste.

A Ferrara dobbiamo superare questi ultimi cinque anni, farla tornare città aperta, attrattiva verso gli investimenti, puntando sull’inclusione, sul sostegno ai più deboli, a chi ha sofferto l’inflazione, e su temi come la sanità e la scuola». Una spinta ad Anselmo, che parla di persone e drammi: «In questa città è morta una ragazza di 23 anni in Gad (forse per overdose, ndr). Si è fatta molta propaganda in questi anni su quella zona e sulla droga: una cittadina ha detto che ora è dentro al grattacielo e non fuori - dice il candidato sindaco dal palco, dopo aver salutato Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi, e aver citato anche il caso di Ilaria Salis -. Ma non dovete avere paura. Ferrara sta morendo, un cittadino romeno pochi giorni fa è morto in auto in via Pesci. C’è gente che dorme all’aperto, sotto le Poste. E noi facciamo i concerti: ha voglia Alan Fabbri a parlare. Stefano - aggiunge rivolto a Bonaccini -: dacci una mano, aiuta Ferrara. A Elly dico: non mollare, sui diritti come sulla sicurezza sul lavoro. Solidarietà anche ai sindacati che stanno combattendo nella vertenza con Hera».Poi tocca a Bonaccini: «A Ferrara - dice il presidente della Regione - vogliamo aggiungere un altro capoluogo di provincia agli otto che già governiamo. C’è molta fiducia». La serata ha per tema "Il futuro di Ferrara in Europa": anche questo non è un caso, è un modo per dar corpo all’accusa di autoisolamento lanciata nei confronti dell’amministrazione Fabbri.