Cantieri in superstrada. Lidi in rivolta: adesso basta
«Vogliamo sapere chi ha deciso di avviare ora dei lavori e perché»
Lidi Un percorso ad ostacoli o, più propriamente, un giro dell’oca sarà il destino comune al quale, per gran parte dell’estate andranno incontro pendolari e turisti, che transiteranno lungo i 50 chilometri del raccordo autostradale Ferrara Porto Garibaldi. L’indomani della notizia di avvio di un ulteriore cantiere in superstrada, a stagione avviata, anche il settore balneare fa sentire la propria voce unanime di protesta.
«Puntualmente, tutti gli anni in questo periodo – è lo sfogo di Nicola Bocchimpani, presidente di Asbalneari, l’associazione che raggruppa gli stabilimenti balneari dei lidi Pomposa, Nazioni e Scacchi -, vengono interdetti o chiusi al traffico tratti di superstrada, senza che Anas tenga conto in alcun modo del grave danno commerciale che si arreca all’economia locale. La condizione della superstrada presenta percentuali di perdita, ormai, non indifferenti». A parità di tempi di percorrenza, alla luce dei prevedibili ingorghi in superstrada, per Bocchimpani il rischio concreto è quello di una migrazione del pendolarismo balneare verso altre località del ravennate e, come se non bastasse c’è un difetto di comunicazione, perché veniamo sempre a sapere da voi giornalisti, che fate il vostro mestiere, se si aprono nuovi cantieri».
Dopo la protesta scatta una proposta, quella di prevedere turnazioni nei lavori, mantenendo aperti i cantieri 24 ore su 24, per contenere tempi e disagi.
Anche Luana Guietti, dirigente della Cesb, cooperativa degli stabilimenti balneari dei Lidi Estensi e Spina, «non ci sono più parole. La situazione è inaccettabile sia per i turisti, ma anche per lavoratori, studenti e pendolari in generale».
«Siamo scoraggiati, ma confidiamo che il Prefetto possa intervenire, in modo incisivo e risolutivo – aggiunge ancora Guietti – nella riunione convocata per giovedì prossimo».
Il commento tranciante di Luca Callegarini, funzionario provinciale di Confesercenti e presidente della cooperativa degli stabilimenti balneari del Lido Volano, arriva proprio dopo aver percorso l’intero raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi. «È una cosa indecorosa – esclama Callegarini – e i restringimenti sono in realtà 4, contano anche quello all’uscita del casello di Ferrara sud. Quando avremo i picchi di arrivi si formeranno ingorghi sia per raggiungere il mare che per tornare a casa. La gente rischia di stancarsi e spostarsi su località di mare del Veneto o in Romagna».
Nella sua analisi Callegarini osserva che in occasione dell’ultimo incontro con il prefetto, i funzionari dell’Anas non erano presenti, ma che proprio dal rappresentante territoriale del Governo possano scaturire sollecitazioni a far sì che i lavori iniziati possano terminare nel breve, «evitando disservizi e un danno economico alla costa. C’è una conseguenza ulteriore da non sottovalutare- chiude Callegarini -, perché trasferendo il traffico sulla viabilità ordinaria, si creerà un tappo sulla Rossonia, in prossimità del ponte chiuso per lavori tra Lagosanto e Massa Fiscaglia. In Giappone dopo il terremoto, in due giorni è stata costruita un’autostrada, da noi questa mattina c’erano due operai con il badile a chiudere le buche con il catrame».
I cantieri aperti ad inizio stagione non dovrebbero esistere sulla superstrada, secondo Nicola Ghedini, presidente provinciale di Cna Balneari, soprattutto perché la superstrada è l’unica infrastruttura di raccordo diretto tra la città e i lidi, in assenza di ferrovia o aeroporto». «Mi chiedo a questo punto di chi sia la responsabilità – è il suo quesito -; parlano di somma urgenza per il ponte che attraversa il Po di Volano a Ostellato, ma appena terminato quell’intervento si dovrà pure asfaltare. Come associazione di categoria voglio sapere chi ha deciso di avviare ora dei lavori e per quale motivo?». l
© RIPRODUZIONE RISERVATA