Ferrara, poker nel circolo privato: accusa di gioco d’azzardo
Un partecipante all'evento però parla con la giudice: «Torneo organizzato, fiches per 100 euro»
Ferrara Giocavano a poker, nella specialità Texas hold’em, nel circolo privato dove il 13 giugno del 2021 ci fu un blitz della polizia di Stato, che denunciò gli organizzatori (gestori e un uomo che faceva da dealer) e i partecipanti al tavolo per gioco d’azzardo, vietato in Italia.
Proprio uno dei giocatori è stato sentito ieri dalla giudice Rosalba Cornacchia. Era tra gli imputati (8 in tutto) ma ha estinto il reato con un’oblazione. Avendo reso però delle dichiarazioni in precedenza, ieri è stato sentito come testimone su esse. L’uomo ha raccontato di essere un giocatore di poker per passatempo e che quel giorno era andato lì, aveva preso delle fiches in cambio di una quota di partecipazione di 100 euro. Però quella valeva per lui, non si sa se anche per gli altri era la stessa. Secondo il testimone il massimo che avrebbe potuto perdere erano quei 100 euro, che peraltro avrebbe pagato solo una volta finito di giocare, scontando eventuali vincite. L’uomo, un po’ smemorato a tratti, ha anche spiegato che il tavolo era organizzato da uno dei gestori, che lo aveva avvisato che per giocare, quella volta, avrebbe dovuto versare 100 euro. Altre volte aveva giocato con 30 euro o versando altri importi.
C’è però una questione da dirimere: quella modalità comportava l’azzardo da parte dei giocatori, era cioè un torneo in modalità cash-game e dunque vietato? Un ruolo fondamentale lo riveste un fogliettino con nomi e versamenti trovato dai poliziotti addosso a uno degli organizzatori. Il problema è che al momento sembra essere sparito nel nulla.
L’udienza è stata aggiornata al 25 giugno. l
D.O.
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