Superbonus Domande e risposte sulle ultime novità
Dallo spalma-crediti al bonus casa ridotto: cosa cambia con il decreto del governo
Cosa significa spalma-crediti in 10 anni?
Le spese affrontate dall’1 gennaio 2024 per il superbonus, che oggi è al 70% e nel 2025 scenderà al 65%, potranno essere portate in detrazione con la dichiarazione dei redditi del 2025 in dieci anni, non più nei quattro previsti in precedenza. Dagli attuali cinque, è aumentata a dieci anni anche la detraibilità per il sismabonus e il bonus barriere. Tale meccanismo è vantaggioso per i contribuenti con una capienza fiscale minore, che in un periodo più breve avrebbero rischiato di perdere una parte della spesa in eccesso. Lo è meno per chi ha più capienza fiscale, che dovrà aspettare di più per ricevere l’intero rimborso. In totale, il governo stima un totale di 12 miliardi di euro di detrazioni fruibili nel biennio 2024-2025.
Il bonus casa viene ridotto?
Dal 2028 al 2033, l'aliquota della detrazione per gli interventi di recupero edilizio e di riqualificazione energetica, il cosiddetto bonus casa, scenderà al 30%. Esso rimarrà al 50% con un tetto di spesa detraibile di 96mila euro nel 2024 e, salvo proroghe, scenderà al 36% con un tetto previsto di 48mila euro già dal 2025.
Che significa stop alle compensazioni?
Dal prossimo anno le banche non potranno più compensare i crediti del superbonus con debiti previdenziali o assistenziali e premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Facendolo, andrebbero incontro al recupero del credito con gli interessi e a una sanzione. Gli istituti finanziari, le assicurazioni e gli intermediari che hanno acquisito crediti pagandoli meno del 75% del loro valore originario dovranno inoltre suddividere le rate in sei quote annuali: queste ultime non potranno essere né cedute, né ulteriormente ripartite. Di fatto, la misura va a colpire gli extra-profitti delle banche, già finiti nel mirino del governo e oggetto di un repentino dietrofront.
Cosa cambia per le case terremotate?
Per quanto riguarda le zone colpite dai sismi del 2009 e del 2016, sarà istituito un plafond di 400 milioni di euro utile a consentire la cessione e lo sconto in fattura. Esso potrà però essere utilizzato solo relativamente alle nuove pratiche. La cessione e lo sconto per i crateri non opereranno per il cosiddetto “superbonus rafforzato”, ma solo per ecobonus e sismabonus. Nel 2025 prenderanno invece forma un fondo da 35 milioni dedicato agli interventi di riqualificazione energetica e strutturale realizzati in altre zone colpite da sismi e un altro da 100 milioni per gli interventi effettuati da enti del terzo settore, onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.
Chi farà i controlli?
I Comuni avranno il potere di effettuare sopralluoghi nei cantieri del superbonus e al fine di verificare irregolarità. Delle somme riscosse, incasseranno il 50%.l