Pontelagoscuro: «Fate un’offerta, ci manda la scuola» Ma è un raggiro
Ragazzi bussano alle case chiedendo soldi
Pontelagoscuro Sembra non esserci pace per la frazione di Pontelagoscuro. La scoperta dei responsabili degli atti vandalici ai danni del centro “Il Quadrifoglio” aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai residenti, già provati dalla devastazione alle gomme di una sessantina di auto, dall’incendio dei cassonetti e dalla distruzione delle panchine. Ma la tregua è stata breve perché nemmeno una settimana dopo che un gruppo di vandali era stato individuato, si era registrato un altro raid “guastatore” e a farne le spese era stato il centro canoa “Beppe Mazza”, dove ai danneggiamenti al pulmino si era aggiunto il furto di motori nautici e di una pagaia. E non si era trattato nemmeno di un caso isolato, avevano spiegato dalla società.
A queste azioni si è affiancato negli ultimi giorni un altro campanello di allarme: domenica pomeriggio alla porta di alcuni residenti si sono presentati dei ragazzini chiedendo soldi per un progetto di solidarietà a loro dire organizzato dall’Istituto Comprensivo Cosmé Tura. Inutile precisare che la scuola non ha assunto nessuna iniziativa del genere, e si tratta dunque di un vero e proprio raggiro architettato per spillare denaro sfruttando la buona fede dei cittadini. Del resto la pratica decisamente poco ortodossa ha destato sospetti e perplessità, presto rimbalzati sui social.
Qualche residente ha interpellato altri utenti per segnalare la circostanza e chiedere pareri al riguardo, trovando conferma ai propri dubbi. Dubbi spazzati via dalla stessa dirigente scolastica dell’Ic di Ponte, Cristina Corazzari che, contattata, ha ribadito che non esiste nessun progetto del genere né tantomeno la scuola può aver incaricato i propri alunni a fare una questua casa per casa. Informazioni che la dirigente aveva anche fornito a coloro che le avevano chiesto chiarimenti dopo aver ricevuto l’insolita visita. Per rendere più credibile la loro storiella, i ragazzini avevano perfino precisato la loro classe e sezione di scuola media: un’altra bugia, naturalmente, oppure una prova di grande faccia tosta.
Il timore è che in qualche caso l’inganno possa essere andato a buon fine, e che i giovani truffatori siano riusciti a convincere i meno smaliziati a dare loro un’offerta, che non è stata certo destinata a scopi benefici. Da qui l’avviso a respingere la richiesta di denaro e segnalare il tutto alle forze dell’ordine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA