A Ferrara inizia il Fabbri bis: «Riconferme e novità in Giunta»
Il sindaco torna in Municipio dopo la festa mancata: «Affetto della città disarmante, ora le consultazioni»
Ferrara Non fa in tempo ad iniziare a parlare che scoppia in lacrime. Ma quando il consenso raggiunge le oltre 40mila preferenze, con almeno la metà indirizzate esclusivamente alla tua persona, sembra complicato non sciogliere il nodo della cravatta istituzionale, soprattutto quando sei alla prima conferenza dopo la riconferma a sindaco. E non ci si abitua mai, ogni volta è come un debutto, anche se è la quarta elezione comunale che vinci. Umanità ed empatia: questo incarna Alan Fabbri per i cittadini ferraresi che hanno deciso di credere ancora una volta in lui.
“Alan”, perché semplicemente così lo chiamano e lo acclamano, cerca di stemperare l’emozione: «Parla te Lecci che sei il portavoce, così facciamo prima». Tra Sala degli Arazzi e uno scambio a tu per tu con la Nuova, Fabbri torna a farsi sentire dopo l’assenza alla festa di lunedì sera e ringrazia «tutte le persone che si sono dedicate a questa campagna elettorale e tutti i cittadini che hanno votato me, e che sono andati a votare in generale». Si compiace del dato dell’affluenza (67,6%), maggiore rispetto agli altri capoluoghi della regione chiamati alle urne per le comunali. Il sindaco scandisce le prossime tappe: firma della proclamazione, dieci giorni per convocare il primo Consiglio comunale, altri dieci per svolgere la seduta. «Un risultato importante, anche un po’ in controtendenza rispetto al voto delle europee – riflette il primo cittadino –. Qualcuno sperava che il voto delle europee fosse uguale a quello delle comunali invece non è stato così». Qualche giorno di riposo dopo l’intenso weekend elettorale (trascorso principalmente «a casa con le persone che mi sono sempre state vicine e tramite gli aggiornamenti dei rappresentanti di lista»), «il tempo di recuperare anche umanamente», dopodiché Fabbri dovrà svolgere le consultazioni «con chi è stato eletto e con le liste che mi hanno sostenuto». «Troppo presto» per sbilanciarsi sui nomi della Giunta, definita «figlia dei partiti e delle liste civiche» e in cui «ci saranno conferme e ci saranno novità, anche per quanto riguarda le deleghe». Sulla spartizione delle cariche si inizia comunque a discutere e il sindaco è chiamato a mediare tra le forze della coalizione: «In maniera democratica, in base al voto popolare che si è esercitato, terrò conto delle percentuali e delle competenze di ognuno per portare avanti altri cinque anni». Il ruolo più allettante è senz’altro quello del vicesindaco. Seppur la situazione sembri già apparecchiata per Alessandro Balboni, forte del secondo posto in coalizione e della “regola” del Tavolo di centrodestra per cui la seconda carica del Comune non può andare al partito o alla lista che esprime il sindaco, sono diversi i concorrenti per la poltrona. Fabbri dovrà considerare l’operato del vicesindaco uscente Nicola Lodi, il quale si sente «ancora in corsa per la carica». Infine, non è da escludere, alla luce del verdetto schiacciante, la possibilità di un vicesindaco espresso dalla civica Fabbri. Uno scenario che porterebbe tuttavia al braccio di ferro con Fratelli d’Italia perché noncurante dell’accordo stretto preventivamente. Sul tema non si sbilancia: «Parlerò con le liste e troveremo l’accordo giusto». Tempo di attesa per vedere la squadra al completo? «Un paio di settimane».
Se da un lato l’obiettivo di preferenze era fissato «tra il 58 e il 60%», il risultato della civica con nome e cognome del sindaco ha stupito lo stesso Fabbri: «Mi aspettavo un po’ meno, pensavo fosse sul 20%». «C’è stata grande consapevolezza del voto amministrativo – prosegue lui – che ha premiato un buon lavoro, non solo di Alan Fabbri ma della squadra al completo che è riuscita a costruire qualcosa di bello per Ferrara. L’affetto della città è disarmante».
Il clima pesante che si è respirato durante la campagna elettorale si sta dissolvendo, ma c’è tempo per scagliare l’ultima freccia: «Tra Anselmo e Modonesi, scelgo la sfida con la Zonari, perché è stata più divertente. C’era una visione diversa della politica e dei sistemi valoriali ma è sempre stata corretta a differenza di qualcun altro». Fabbri si è svegliato – dopo le poche ore di sonno – forte di un’approvazione che lo porterà ad amministrare altri cinque anni la città estense e la giornata è cominciata con una chiamata di Bonaccini alle 8.30: «Mi ha fatto le congratulazioni e questa è la differenza tra chi ha classe nella politica e chi no». Le parole di Fabbri sono accompagnate da un applauso scrosciante in Sala degli Arazzi, dove consiglieri eletti e candidati vari si sono riuniti. Anche un’anticipazione dell’operato e nei prossimi cinque anni l’attenzione dell’amministrazione ricadrà in particolare «sul tema del lavoro». I festeggiamenti proseguono nella Sala del sindaco: abbracci, strette di mano e foto con i protagonisti della maggioranza. Si aspetta la bottiglia di champagne da sei litri: stappa Gulinelli (l’ex assessore alla Cultura va verso la riconferma) ma senza il botto. Brindisi in sala, in alto i calici, “hip hip urrà” gridano i presenti. E poi giù dallo Scalone, si torna a casa o al lavoro, immaginando la Ferrara che sarà, mentre in piazza Trento Trieste iniziano i preparativi del Summer Festival. Pura coincidenza che l’allestimento della manifestazione di cui si è tanto discusso cominci il primo giorno dopo la conferma, ma il tempismo è perfetto per festeggiare il verdetto delle urne. l
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