Ferrara, inizia il restauro del Duomo. E l’impalcatura raddoppia
Conclusa la messa in sicurezza, ora si passa alla facciata
Ferrara «Sono iniziati i lavori per il raddoppio dell’impalcatura della facciata per iniziare il secondo progetto su tutto il Duomo, il progetto esterno».
A chi ieri si è messo davanti alla Cattedrale di San Giorgio, nella tipica posizione da “umarell”, chiedendosi cosa stesse succedendo, la risposta è arrivata nientemeno che dall’arcivescovo Gian Carlo Perego in persona, anche lui attento alle manovre in corso.
«Il finanziamento è quello europeo del Ducato Estense. 8 milioni di euro che devono essere gestiti da un ente istituzionale, per questo è subentrato il Comune di Ferrara. Ora si passa dal lavoro di messa in sicurezza del Duomo, a quello di restauro».
Le tempistiche sono ancora incerte.
«A settembre - riferisce Perego - dovrebbe iniziare anche il lavoro già approvato sul campanile che è molto importante, poi sulla facciata, sul protiro, perché era molto lesionato. È un progetto con l’Opificio delle pietre dure di Firenze, quindi anche di ricerca, scolastico, con l’Università sull’uso dei materiali». L’Opificio è un istituto centrale dipendente dalla Direzione generale educazione e ricerca del Ministero della cultura, uno dei più importanti e rinomati nel campo del restauro non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
«Da questa settimana dunque gli operai lavoreranno sulla facciata della Basilica per realizzare un cantiere pilota: li vedremo salire in quota, analizzare, studiare e progettare l’intervento per il restauro della facciata e dei marmi». Un altro passo verso la restituzione alla città della sua più importante struttura religiosa. l
St. And.
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