La Nuova Ferrara

Portoverrara Erano smontati dal primo turno di lavoro, mattutino, svolto nell’impianto Salvi Vivai, a Lagosanto. Verso le 15 di ieri stavano tornando, probabilmente a casa, con la stessa auto, una Opel Zafira, ognuno - sembra - con una destinazione diversa, almeno sulla carta. Tutti pachistani, ma con residenze differenti stando alle notizie raccolte subito dopo l’incidente: Portomaggiore, Fiscaglia, Predappio. Persone che per comodità o per altre motivazioni potrebbero temporaneamente aver trovato domicilio in altri luoghi, magari semplicemente per avvicinarsi al posto di lavoro. Una tragedia che ha portato per l’ennesima volta il lutto sul percorso che collega le ore destinate al lavoro a quelle dedicate alla vita privata. Una nuova disgrazia che avviene sulle strade della provincia e che coinvolge lavoratori del settore dell’agricoltura, spesso stranieri. Un lavoro duro, per loro, per tutti.

Tra le ipotesi che sono state formulate ieri c’è anche quella del colpo di sonno, del momento di stanchezza che trasforma una sterzata improvvisa in un errore irrimediabile. Le vittime sono Muhammad Shahbaz, pachistano, residente a Portomaggiore, 35 anni, e Ali Babar, stessa origine, residente a Migliarino, 39 anni. Uno dei due è deceduto sul posto per annegamento, l’altro è stato trasportato a Cona in condizioni ormai disperate e non ce l’ha fatta. Un uomo di 31 anni è stato portato all’ospedale Maggiore di Bologna, uno di 35 all’ospedale Bufalini di Cesena, uno di 40 all’ospedale Sant’Anna, a Cona, assieme ad un collega di 42 anni; per un’altra persona ferita, di 43 anni, invece la destinazione è stata l’ospedale di Lagosanto.

Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta, il magistrato di turno valuterà i primi dati sulla dinamica del sinistro e avvierà gli accertamenti necessari a ricostruire le cause della fuoriuscita di strada e le eventuali responsabilità. l

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