Copparo, il gallo Garibaldi torna a far parlare di sé
Il magazine Kodami gli dedica un articolo: boom di visualizzazioni
Copparo Torniamo a parlare del gallo Garibaldi, la cui storia a Copparo (e non solo) è molto conosciuta, se è vero che nella giornata di domenica Kodami, il noto magazine online dedicato alla relazione tra uomo e animale (con un milione di follower) ha pubblicato un lungo articolo sulla storia del gallo, lanciata proprio dal nostro quotidiano dopo la segnalazione di Alberto Vezzali, il cittadino copparese nel cui giardino il gallo volò fuggendo dal mercato del venerdì mattina in centro a Copparo. L’articolo, scritto da Federica Pirrone, nel giro di poche ore ha ricevuto migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti, anche di ferraresi che ben conoscevano questa vicenda finita, ricordiamolo, più volte su telegiornali e programmi di approfondimento nelle televisioni nazionali.
Il racconto
"La storia del gallo Garibaldi è ormai celebre. Il gallo è diventato un’icona di Copparo, provincia di Ferrara, dopo che è riuscito a scappare da chi l’aveva comprato al consueto mercato del venerdì mattina. Da quel momento l’animale si è stabilito nel giardino di Alberto Vezzani. Dopo più di un anno di permanenza, ora Garibaldi sembra sia in compagnia di un’altra gallina, prontamente battezzata Biancaneve. La vicenda di Garibaldi però non termina con una love story. Il gallo, infatti, cantando alle quattro di ogni mattina si è inimicato il vicinato, e ora che per il caldo le finestre restano aperte, il suo canto acuto si sente forte e chiaro, facendo ricominciare le proteste più aspre che mai. Così gli abitanti del quartiere hanno deciso di indire una petizione contro il povero gallo e un incontro tra i residenti è stato fissato per venerdì 24 giugno 2022 per cercare una soluzione al problema". Scrive così la giornalista di Kodami, che poi ripercorre le tappe intricate della vicenda, coinvolgendo poi Giovanni Mazzorana, popolare attivista copparese, amico di Vezzali, che si battè per non far mandare via il gallo. Sua la raccolta firme in piazza (fu un successone) , sue le comparsate televisive ma ci fu nulla da fare, anche se tutti "Questi eventi hanno contribuito ad accrescere la notorietà del gallo Garibaldi tanto che sul gruppo Facebook "Sei di Copparo se..." la sua immagine è stata la più votata, diventando così il simbolo della pagina social e, per esteso, della piccola comunità ferrarese. Guardando però ai fatti con gli occhi del gallo, è possibile vedere come l’animale sia stato trattato alla stregua di un oggetto, acquistato per 1 euro al mercato, un antropocentrismo di cui ancora facciamo fatica a liberarci. Il gallo non solo è stato trattato come fosse una merce al pari di frutta e verdura, ma la sua proprietà dopo la fuga è stata attribuita a Vezzani, anche se Garibaldi ha scelto autonomamente di stabilirsi nel giardino dell’uomo. Tutto questo poiché sembra impossibile concepire che un gallo possa essere libero. Un gallo deve sempre appartenere a qualcuno? ", scrive ancora Pirrone nell’articolo.
Nuova vita
Il resto è storia nota, il 29 giugno 2022 il gallo fu portato dallo stesso Vezzali in un allevamento della zona del Copparese, mai reso noto per provare a smorzare il clamore dietro questa storia. Un anno dopo però anche lì ci fu qualche problema, per l’indole aggressiva dell’animale, che nell’agosto del 2023 imitando il suo omonimo ben più celebre, fu ulteriormente spostato, arrivando in zona comacchiese, con un grande spazio verde a sua disposizione, a due passi dalle pinete, dove sono in tanti che lo vanno a trovare. Ancora una volta, peraltro, Mazzorana (appena candidatosi sindaco a Copparo) provò a fare in modo di riportare il gallo a Copparo, visto che secondo lui e molte altre persone, ormai ne ere diventato il simbolo. «Lancio un appello, a nome dei tanti copparesi che rivogliono il loro gallo simbolo di libertà e coraggio. Rivolgo un caloroso e accorato appello, riportate a casa Garibaldi dopo il rapimento di quel mattino del 29 giugno 2022. È un gallo sfuggito a un credilo destino, rifugiatosi in un cortile di Copparo dove in tanti lo guardavano felici, tranne quelle nove persone che hanno chiesto alla Polizia locale di allontanarlo perché disturbava col suo canto. Di lui, e di Copparo, si è parlato in tv, è diventato caso nazionale eppure c’è chi ancora gli vuole male».