Sant’Anna, bocciate 13 domande di part-time su 14
L’azienda ospedaliera sta valutando se il reclutamento di personale in corso potrà sbloccare alcuni ruoli
Ferrara C’è stato un tempo in cui la prospettiva di poter accedere ad un contratto part time non si presentava irraggiungibile. Molti enti pubblici anche se non dichiaravano esuberi di personale concedevano con una certa facilità l’orario ridotto. Le cose da qualche tempo sono cambiate: oggi la richiesta del part-time può incappare probabilmente più in un rifiuto piuttosto che nel benestare della direzione.
Ne sanno qualcosa 13 dei 14 dipendenti che nelle scorse settimane hanno presentato la domanda alla direzione di alcune unità operative del Sant’Anna. Alla fine l’ok è arrivato solo in un caso. Ogni struttura pubblica ha un numero massimo di posizioni che possono essere occupate con contratti a tempo parziale. Ma, stando a quanto scrive il Sant’Anna, la percentuale del 25% per ogni profilo professionale interessato in questo caso non verrebbe superata: le motivazioni alla base della raffica di “bocciature” risiedono quindi altrove. Tra queste c’è la carenza di personale, sia nei reparti che nei profili, una battaglia che le aziende sanitarie stanno combattendo da qualche anno con risultati alterni e spesso in sofferenza. Le domande presentate riguardavano l’attivazione del part time a partire dall’1 gennaio 2025.
La situazione del personale infermieristico, da quanto si è appreso in ospedale, ha indotto la direzione alla cautela in attesa di verificare l’andamento di alcune procedure di reclutamento in corso. Sembra che le richieste, alla luce di come evolverà la consistenza dell’organico, potranno essere rivalutate entro fine anno. Ma la scelta prudente dell’azienda, che avrà deluso anche aspettative legate ad esigenze personali, conferma che il problema di trattenere al lavoro un numero di operatori sufficiente a garantire efficacia e sicurezza dei servizi è diffuso al Sant’Anna, e certamente in altre aziende sanitarie, locali e non. Le motivazioni per cui poteva essere negata la concessione del passaggio da full time a part-time nella piattaforma del Sant’Anna sono tre: se si supera il 25% della dotazione organica di ciascun profilo professionale rilevata al 31 dicembre dell’anno precedente, se l’attività che il dipendente intende svolgere è in conflitto con la sua attività ordinaria, se si crea «un pregiudizio alla funzionalità del servizio». l
Gi.Ca.
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