Emilia Romagna, de Pascale candidato per il centrosinistra alle regionali
Il sindaco di Ravenna in campo per raccogliere l’eredità di Bonaccini: «Umiltà, ascolto, visite Comune per Comune e attenzione ai temi trasversali come la salute pubblica»
Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, è il candidato del Pd alle elezioni regionali. «Penso che se il Pd avanzerà stasera una proposta, come ormai spero, si possa già da domani e dai prossimi giorni incontrare tutte le forze della coalizione. Io qui a Ravenna governo con una coalizione molto larga, si può allargare ulteriormente», ha detto il candidato a succedere a Stefano Bonaccini, che ha appena firmato le dimissioni da Governatore dell’Emilia Romagna. La candidatura alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per il centrosinistra, ha proseguito il sindaco di Ravenna, «è una sfida per la quale serve grande umiltà e non ci si può dare da soli patenti di essere pronti o meno». Ma in «otto anni che sono sindaco qui a Ravenna, nei quali abbiamo attraversato la pandemia prima e l'alluvione e dopo, di cose complicate ne ho viste ma parto con grandissima umiltà».
De Pascale è dunque pronto a raccogliere l'eredità di Bonaccini. «Io, se da domani sarò il candidato- spiega de Pascale oggi a un sopralluogo a Marina di Ravenna al cantiere della piattaforma del rigassificatore che sorgerà al largo di Punta Marina con il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e l'ad di Snam Stefano Venier- dovrò iniziare a girare comune per comune, strada per strada, via per via, quella parte di regione che conosco meno per ovvi motivi, con grande umiltà, perché non si può pensare che oggi il sindaco di Ravenna va a Modena o a Reggio a spiegare cosa si deve fare».
La prima fase dunque «sarà quella dell'ascolto» ma ci saranno alla base «alcuni grandi temi trasversali che riguardano tutti, come quello della salute pubblica». A ogni modo, ammette de
Pascale, stanno arrivando tanti messaggi di sostegno alla sua ormai quasi certa candidatura. Ma dei tanti ricevuti «c'è stata una parte che mi ha toccato ed emozionato: il sostegno degli amministratori romagnoli, delle persone con cui ho lavorato in questi anni a stretto contatto, dei sindaci dell'alluvione». Persone «con cui ho condiviso una parte della mia vita molto
significativa». Poi a macchia d'olio il sostegno è arrivato anche da altre parti, «da Bologna e dall'Emilia», conclude.