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Ferrara, in sei mesi abbattute 28mila nutrie

Ferrara, in sei mesi abbattute 28mila nutrie

Riunito in Prefettura il Tavolo: è emergenza. Oltre tremila animali soppressi con la carabina, è necessario ottimizzare l’impiego delle gabbie spesso vandalizzate. Gli agricoltori chiedono provvedimenti: danni e rischi per l’incolumità pubblica per il cedimento degli argini

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Ferrara Dal 1° gennaio all’11 luglio di quest’anno sono state abbattute 28.000 nutrie, di cui 3.100 con l’impiego della carabina calibro 22, con un incremento di circa il 13% rispetto allo scorso anno. I dati – che testimoniano una vera e propria emergenza – sono stati  forniti oggi (12 luglio) forniti dalla Comandante della Polizia provinciale Roberta Artioli alla riunione istituzionale convocata in Prefettura.  Il Tavolo da tempo monitora le criticità connesse alla eccezionale proliferazione della nutria sul territorio provinciale, specie classificata come infestante per l’ecosistema e causa degli ingenti danni arrecati alle coltivazioni e alle opere idrauliche in gestione ai Consorzi di Bonifica.

La riunione segue di pochi giorni la manifestazione di protesta organizzata sul tema dalla segreteria provinciale di Coldiretti il 10 luglio con un presidio proprio davanti alla sede della Prefettura.  Nel corso dell’incontro avuto dal Prefetto con una delegazione degli agricoltori nell’ambito della stessa giornata di mobilitazione, è emersa una situazione definita dall’Associazione di categoria “fuori controllo”, con profili di rischio anche per l'incolumità pubblica nei casi di cedimento delle arginature dei canali a causa degli scavi operati dal roditore.

L’incontro odierno, che ha trattato marginalmente anche il problema della presenza sul territorio di cinghiali, ritenuta per il momento non preoccupante per l’eventuale trasmissione della peste suina negli allevamenti di suini dell’Alto ferrarese, ha quindi rappresentato l’occasione per fare principalmente il punto aggiornato della situazione sull’efficacia delle strategie di contenimento della nutria.

L’attività di abbattimento è condotta principalmente da cacciatori abilitati a coadiuvare il personale della Polizia Provinciale nell’attuazione del Piano di regionale di contenimento. A questo proposito, proprio per favorire lo svolgimento della loro attività nel rispetto di un quadro normativo di riferimento chiaro e definito, è stata condivisa l’opportunità di mettere a punto un testo standard da mettere a disposizione dei Sindaci nell’adozione di ordinanze contingibili e urgenti da adottare ai sensi del Testo Unico degli Enti Locali per affrontare la situazione emergenziale.

Dal punto di vista operativo, invece, il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha assicurato che coordinerà la sua attività di pulitura delle arginature, dove spesso si annida la nutria, con quella della Polizia Provinciale in modo da concentrare l’attività di abbattimento su aree ben delimitate e ottenere migliori risultati rispetto ad una generica operazione a largo raggio.

Sarà inoltre importante affinare la collaborazione tra agricoltori e coadiutori nella attività di trappolaggio, avendo cura di ottimizzare l’impiego delle gabbie concesse in uso dalla Provincia ai titolari dei fondi agricoli e purtroppo spesso vandalizzate all’interno di aree private.

Per queste attività di contrasto alla proliferazione del roditore la Regione Emilia Romagna, che ha messo a punto il Piano di contenimento in accordo con le indicazioni fornite da Ispra, ha assicurato lo stanziamento di risorse specifiche a beneficio della Provincia.

Alla riunione odierna erano presenti i vertici di Questura, Carabinieri forestali e Polizia Provinciale, una delegazione di coadiutori, i rappresentanti delle segreterie provinciali delle Associazioni di categoria, il presidente del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, mentre in collegamento da remoto hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Argenta e Bondeno, Regione Emilia Romagna e Ispra.