Ferrara, Anselmo al sindaco: «Quali sono i sassolini o le pietre nelle scarpe di Maggi»?
Il consigliere chiede spiegazioni a Fabbri sulle frasi dell’ex assessore e sul riferimento a “crisi istituzionali”: «Serve una risposta chiara e dettagliata alle legittime domande e perplessità derivate dalle dichiarazioni dell'ex assessore»
Ferrara Cosa voleva dire Andrea Maggi quando parla di “crisi istituzionali?” E quali sono quali sono «gli episodi, fatti e circostanze, passate o recenti, che se oggetto di propalazione possano contribuire a determinare rischi per la tenuta istituzionale»?. Sono le domande – con richiesta di risposta scritta – rivolte dal consigliere Fabio Anselmo al sindaco Alan Fabbri all’indomani della lettera aperta rivolta al primo cittadino dall’ex assessore, deluso per la mancata riconferma in Giunta. In particolare, Anselmo concentra l’attenzione sul passaggio sibillino: “Tranquillizzo il Sindaco Fabbri: non userò le conoscenze ottenute in cinque anni per togliermi dei sassolini (o delle pietre) dalle scarpe. Si sa, la confidenza, non solo con lo strumento del telefono, può provocare brutti scherzi, se non vere e proprie crisi istituzionali”.
Frase che, sottolinea Anselmo «è densa di implicazioni di grave interesse pubblico e merita un'analisi approfondita». Parlando di confidenze e conversazioni informali, argomenta il consigliere, Maggi può riferirsi «a rivelazioni involontarie: quando persone in posizioni di pubblico potere parlano liberamente, possono rivelare informazioni sensibili o fare commenti imprudenti che possono essere usati contro di loro o che possono compromettere la loro credibilità e quella dell'istituzione che rappresentano»; oppure può intendere «manipolazioni e distorsioni: le informazioni condivise in modo informale possono essere facilmente manipolate o distorte, creando malintesi o tensioni all'interno delle istituzioni».
Anselmo pone anche la questione relativa al rischio di “crisi istituzionali”, espressione «con implicazioni profonde» relative: «1) Perdita di fiducia nel sistema: se la confidenza o le comunicazioni informali portano alla rivelazione di pratiche scorrette o di mancanza di trasparenza, ciò può erodere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Questo tipo di sfiducia non riguarda solo i singoli politici ma l'intero apparato istituzionale. 2) Disfunzioni operative: una crisi istituzionale può derivare dalla paralisi o dal malfunzionamento delle istituzioni a causa di conflitti interni o di interessi, scandali o rivelazioni compromettenti. Queste situazioni possono ostacolare la capacità dell'istituzione di operare efficacemente e di servire il pubblico. 3) Ripercussioni legali e regolamentari: informazioni confidenziali divulgate possono portare a inchieste ufficiali, procedimenti legali o a interventi regolamentari, destabilizzando ulteriormente le istituzioni coinvolte. 4) Compromissione della libertà di azione da parte del Sindaco: il patrimonio di conoscenza (“sassolini” o “pietre” nelle scarpe) che potrebbe essere oggetto di rivelazione, potrebbe condizionare addirittura il libero esercizio delle sue funzioni istituzionali».
Per questi motivi Anselmo interroga il sindaco «affinché fornisca una risposta chiara e dettagliata alle legittime domande e perplessità derivate dalle dichiarazioni dell'ex assessore Andrea Maggi e, in un’ottica di trasparenza, consenta ai cittadini di comprendere a cosa Maggi faccia riferimento, e se vi sono rischi e/o implicazioni per l’attuale amministrazione comunale.
Le istituzioni devono essere il più possibile affidabili e trasparenti. Qualsiasi percezione di manipolazione o di comportamento scorretto può compromettere questa credibilità».