Subsonica, a Cento atteso un grande concerto
La band sul palco domani sera con un grande evento pronto a fare il tutto esaurito. Samuel: “Sarà una serata spettacolare”
Cento Al Piazzale della Rocca di Cento finalmente fa tappa la band dei Subsonica, che dagli anni Novanta in poi, ha conquistato generazioni di fan. Ora, dopo il nuovo disco “Realtà aumentata”, ha preso il via il loro “Bolla Tour”, che fa tappa nelle maggiori città italiane, tra cui Cento.
In occasione del concerto la Nuova Ferrara ha potuto intervistare Samuel, pseudonimo di Samuel Umberto Romano, frontman e cantante dei Subsonica.
Come procede il tour?
«Direi molto bene, c’è grande entusiasmo; stiamo riuscendo a recuperare quella rete di fan che ci hanno seguito fin dai primi tempi, che tra l’altro stanno amando il nuovo disco (Realtà aumentata) che sta andando benissimo. Ma siamo anche molto contenti di vedere tra il pubblico ragazzi delle nuove generazioni, che sotto al palco creano un’energia spettacolare. Per noi si tratta quasi di una rinascita, dopo gli anni del covid, che per noi hanno segnato un momento di “down”; ora invece potremmo dire che siamo nel nostro momento più alto e questo sul palco si vede bene. Abbiamo ritrovato un entusiasmo eccezionale e la voglia di fare festa con la gente».
Agli inizi degli anni 2000 eravate degli idoli dei giovani di allora, vi rivolgete allo stesso pubblico ormai cresciuto o puntate alla conquista delle nuove generazioni?
«Non abbiamo mai avuto un target di riferimento con la nostra musica, era il genere che univa il pubblico. Anche agli inizi c’erano fan anche molto più grandi di noi, conquistati da quel sound che ci ha contraddistinti. Oggi come allora, la nostra musica è per tutti, anche perché seppur con qualche evoluzione, noi siamo sempre gli stessi».
Come si evoluta la vostra musica?
«Il nostro genere è legato molto alle nuove tecnologie musicali, quindi abbiamo continuato a sperimentare; c’è più consapevolezza e lo stile è rimasto inconfondibile, ma proviamo continuamente cose nuove, ci mettiamo in discussione e alla fine il risultato è qualcosa di sempre unico. Siamo molto soddisfatti dei nuovi brani del disco, anche se in studio continuiamo a produrre nuovi pezzi. Bisogna anche dire che sta tornando di moda la musica anni 90, il che per noi è fantastico».
Negli anni è diventato più difficile stare dentro al business musicale?
«Difficile per alcuni è più facile per altri. Mi spiego: negli anni si sono imposte delle regole, che lasciano poco spazio alla sperimentazione; chi come noi invece ha basato praticamente l’intera carriera sulla ricerca di nuove sonorità, deve faticare parecchio per imporsi sul mercato. Chi invece è già sulla linea d’onda delle richieste, trova la strada molto facilitata. Per fortuna la nostra carriera e i nostri successi ci hanno permesso di ottenere una fiducia maggiore e quindi non abbiamo dovuto adattarci più di tanto. Ma chi è agli inizi, farà sicuramente più fatica».
Sul palco vi divertite ancora come un tempo?
«Assolutamente sì, anzi forse anche di più. La band non è cambiata negli anni, sono rimasti sempre gli stessi componenti, per questo c’è molto affiatamento. Suonare al fianco di amici con cui condividi 30 anni di lavoro insieme è un privilegio unico. Quando saliamo sul palco, il nostro scopo è divertirci e far divertire e ballare il pubblico. C’è un’energia speciale che si crea anche con i fan di vecchia data, perché sai che dopo tanti anni hanno ancora voglia di ascoltarti e questo ti dà la carica. Il nostro pubblico può sembrare di nicchia, ma è molto numeroso; quando dal palco vedi la vastità di gente che canta e balla la tua musica, sei pervaso da mille emozioni positive che ti danno la carica».
Alcune vostre date si svolgono in piccoli centri come a Cento, che differenza c’è rispetto alle arene mastodontiche a cui siete abituati?
«Diciamo che a livello di esibizione per noi non cambia nulla, cambia semmai l’aspetto psicologico. Quando ti esibisci in uno stadio con un oceano di persone delle grandi città, vivi anche una pressione maggiore, anche se lo fai da tanti anni; la paura di sbagliare non passa mai. Mentre nei palchi meno affollati, sei più rilassato e quindi puoi creare un contatto più diretto col pubblico, divertendosi di più». Quindi domani sera a Cento vi divertirete? «Non vediamo l’ora di essere sul palco della Rocca, sarà una serata spettacolare».