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Le misure

Ferrara, non si lavora con il caldo estremo: nelle campagne e nei cantieri scatta lo stop

Ferrara, non si lavora con il caldo estremo: nelle campagne e nei cantieri scatta lo stop

Ordinanza della Regione a partire da lunedì 29 luglio per tutelare i lavoratori più esposti ai rischi

25 luglio 2024
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Ferrara La sollecitazione dei giorni scorsi arrivata dalla Fillea-Cgil di Ferrara, e in particolare del suo segretario Fausto Chiarioni, ha colpito nel segno. Con un’ordinanza della Regione, a partire da lunedì 29 luglio in tutto il territorio emiliano-romagnolo scatta lo stop nei cantieri, in agricoltura e nel florovivaismo in condizioni di caldo anomalo o estremo, dalle 12.30 alle 16, ovvero nelle ore più calde della giornata, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello definito “alto” (worklimate.it, realizzata da Inail e Cnr). Il provvedimento, che verrà firmato oggi dalla presidente facente funzioni Irene Priolo, rimarrà in vigore fino al 31 agosto. La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art 650 del codice penale), se il fatto non costituisce più grave reato.

«Tutto il nostro territorio è interessato da un’eccezionale ondata di caldo, caratterizzato da temperature elevate e da un alto tasso di umidità – ha commentato Priolo –. Condizioni, queste, che rendono rischioso lo svolgimento di tutta una serie di attività, svolte prevalentemente in ambiente esterno, e che rendono non più rinviabile l’adozione di misure di protezione. Tutelare i lavoratori per noi resta una priorità». Ieri si è tenuto l’incontro degli assessori Vincenzo Colla (Lavoro) e Alessio Mammi (Agricoltura) con i sindacati e le associazioni di categoria, con cui sono stati condivisi i contenuti dell’ordinanza.

«Sappiamo che in regione molte aziende si sono già attivate per trovare soluzioni adeguate – hanno puntualizzato gli assessori –, ma serviva un atto in grado di garantire omogeneità delle misure sul territorio regionale e piena tutela dei lavoratori. Gli aspetti fondamentali sono la flessibilità in entrata e in uscita dal luogo di lavoro, la rimodulazione degli orari, prevista peraltro dalla contrattazione, e se necessario è previsto il ricorso anche gli ammortizzatori.

La prolungata esposizione al sole rappresenta un pericolo per la salute dei lavoratori, perché può causare stress termico e colpi di calore, con esiti talvolta anche letali. Il lavoro nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili e affini, è svolto essenzialmente all’aperto, senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura.