Goro, una tesi di laurea sul granchio blu e il futuro
Soncini ha scelto di approfondire una delle tematiche più delicate
Goro Con un voto di 105 su 110 Martina Soncini ha conseguito all’Università degli Studi di Ferrara la laurea in Scienze Biologiche. L’argomento scelto dalla neo-dottoressa per la tesi è di stretta attualità: "Analisi dell’invasione del granchio blu lungo nell’Adriatico settentrionale". Uno studio che in qualche modo vuole essere anche un piccolo aiuto al paese dove la neo dottoressa è nata e cresciuta.Il granchio blu, originario delle coste occidentali dell’Oceano Atlantico, introdotto nel mar Mediterraneo molto probabilmente attraverso le acque di zavorra delle navi commerciali. Il primo avvistamento nel mare Adriatico è stato registrato a Grado, nel golfo di Trieste, nel 1949. L’obiettivo della tesi della dottoressa Soncini è stato quello di analizzare le tendenze temporali di abbondanza del granchio blu nelle lagune del nord Adriatico, investigando i cambiamenti di abbondanza in considerazione dei principali parametri delle acque.
A tal fine, sono stati raccolti dati disponibili, relativi alle quantità di pescato del granchio blu dei mercati ittici di riferimento per le lagune di Goro, Grado, Marano Lagunare, Venezia e del Delta del Po Veneto, dal 2020 al 2023.Tra i diversi comparti lagunari, nel 2023, Goro ha registrato la maggior abbondanza di pescato. All’incremento del granchio blu nelle lagune dal 2020 al 2023 è associato un incremento della temperatura media estiva e della salinità e - per quanto riguarda Goro e il Delta Veneto - anche un aumento della concentrazione dei nitrati, la quale è a sua volta indicazione di eutrofizzazione e maggiore produttività primaria e secondaria.