Ferrara, nasce Recufilando: la lana recuperata e colorata con i fiori
Le amiche artigiane: «Vorremmo creare una rete del riuso. Portiamo avanti la passione trasmessa dalle nonne»
Ferrara Gli scarti possono fare la felicità? Certo che sì, è la risposta di Elisa Bordini e Anna Di Brindisi, due amiche appassionate delle antiche tecniche della maglia e dell’uncinetto che hanno fondato Recufilando, un’attività che mette al centro artigianato e sostenibilità. Elisa lavora in un supermercato ed Anna è educatrice, le accomuna la consapevolezza di voler tornare a ritmi, pratiche e materiali più naturali. «Abbiamo iniziato dopo la pandemia – racconta Anna – con un format chiamato “Fil good”: organizzavamo raduni di uncinettari all’aperto, nei parchi e in campagna. Era un pretesto per stare assieme nel verde a chiacchierare, bere birra e lavorare alle nostre creazioni. A trasmettermi passione e conoscenza è stata nonna Marta, poi ho proseguito come autodidatta».
«Io invece ho imparato a fare a maglia da mia suocera – è l’esperienza di Elisa – quando ero incinta e volevo fare una copertina per mio figlio che stava per nascere, all’epoca non potevo immaginare che sarei arrivata fino a qui. Devo ringraziare anche mio padre Maurizio, che discende da una famiglia di magliai ed è abilissimo nel costruirci gli strumenti che servono». A cambiare il loro destino è stato l’incontro con Daniele Tassinari allevatore dell’azienda “Lana di Zucchero” di Renazzo che cercava aiuto per trasformare la lana dei suoi alpaca. «Per noi è stata l’occasione di apprendere una fase importante del lavoro, Daniele non ci ha insegnato solo una tecnica, ma anche a rispettare i ritmi naturali degli animali: bisogna aspettare la tosatura dell’animale, poi avviene la cardatura, dove interveniamo noi, con un cardatore a rullo costruito apposta, poi c’è la filatura con i filarini con la ruota tonda e il pedale che abbiamo trovato a casa delle nonne, ormai erano soprammobili, noi li abbiamo riportati in vita».
Una volta che hanno imparato a farsi da sole i gomitoli, le ragazze hanno iniziato a portare le loro creazioni ai mercatini dell’artigianato dove è arrivata la proposta di recuperare dagli allevamenti gli scarti della tosatura delle pecore. «Per gli allevatori è un costo perché devono smaltirli come rifiuto speciale, e purtroppo succede che qualcuno li disperda in modo non consono. Noi li andiamo a prendere garantendone il corretto riutilizzo e loro risparmiato tempo, fatica e denaro. Nel caso del Podere 101 ad Anzola dell’Emilia, è nato anche un progetto di collaborazione e scambio, che è proprio la nostra filosofia». A questo punto mancava solo un passaggio per completare la filiera della lavorazione: la tintura. «Abbiamo iniziato a sperimentare varie sostanze vegetali come la buccia della cipolla rossa che tinge di verde, i semi di avocado che colorano di rosa, o il tarassaco che produce il giallo. Ora oltre alla lana tingiamo anche stoffe, sempre di recupero, e ci piacerebbe creare positive sinergie con chi produce scarti alimentari, botanici, floreali e tessili, per impostare la nostra attività su una circolarità virtuosa e a impatto zero». Berretti, maglioni, fasce, borsette, porta borraccia, portachiavi sono alcune delle loro creazioni, «il nostro obiettivo, oltre alla vendita dei prodotti, è riportare la nostra vita alla lentezza, godere delle cose fatte semplicemente, tornare ai saperi che hanno tenuto in piedi generazioni: tutto quello che ci serve è intorno a noi». l
Stefania Andreotti
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