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Ostetrica partorisce a Bologna: «Avrei preferito la mia Cento»

Ostetrica partorisce a Bologna: «Avrei preferito la mia Cento»

Marta è nata domenica, giorno speciale ma anche un po’ triste. «Ben 45 minuti d’auto: un viaggio doloroso non solo per le contrazioni»

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Cento L’arrivo di un figlio è sempre una notizia meravigliosa per i genitori. In tanta gioia, però, può capitare che si possa nascondere anche un “ma” significativo e che non si vuole far passare sotto silenzio, anche per denunciare una situazione che altre persone saranno costrette a vivere. È il caso di Chiara, ostetrica all’ospedale di Cento che la notte del 4 agosto alle 23.01 ha dato alla luce Marta, la sua terza figlia. In una lettera aperta sui social, la mamma ha salutato la neoarrivata ma, al tempo stesso, si è sfogata denunciando il fatto di aver dovuto partorire non nella sua città bensì all’ospedale Maggiore di Bologna, dovendo percorrere un lungo tragitto di strada in preda alle contrazioni data la chiusura/sospensione del Punto nascita centese. «E nella notte di ieri 4 agosto 2024 alle ore 23.01 sei venuta al mondo tu, piccola forte e caparbia Marta – si legge messaggio di Chiara – Ti sei insinuata silenziosamente nella nostra già impegnativa vita, mettendo a freno le inutili perdite di tempo e concentrandoci su quella vita che stava crescendo. Sei arrivata impetuosa avvolta in un turbinio di sensazioni, dolore ed emozioni».

La mamma, pur felice si dice amareggiata: «Un giorno speciale, ma anche un po’ triste. Io, la tua mamma, non ho potuto farti nascere nella sua amata sala parto di Cento. Ho dovuto percorrere ben 45 minuti di macchina per raggiungere l’ospedale scelto. Un viaggio doloroso non solo per le contrazioni incalzanti ma anche per la rabbia che si prova da ostetrica e donna e mamma e cittadina a dover partorire in un luogo diverso dal tuo posto. Ma qui nel reparto di ostetricia dell’ospedale Maggiore di Bologna, ho trovato professionalità, bontà d’animo e bravura, nonché una delegazione di ostetriche centesi che ora lavorano tutte qui. È stato come essere un po’ più a casa. Con questo io, Marta e il papà ringraziamo tutte le ostetriche, ginecologi e pediatri e operatori di questo punto nascita. Grazie per averci fatto sentire comunque a casa».

Marco Gallerani, rappresentante del Comitato cittadini in difesa dell’ospedale di Cento, che ha condiviso la notizia, non ha voluto aggiungere altro se non un abbraccio alla mamma Chiara, alla piccola Marta e al papà Lele e ha chiesto scusa per non aver fatto abbastanza affinché la bimba potesse nascere nella struttura centese.

Per ora rimane sconosciuto il destino del servizio dell’ospedale: la delegazione composta da sindaco, assessore e rappresentanti della Commissione speciale che dovrebbe recarsi in Regione a interloquire con l’assessore competente e la presidente Irene Priolo per congelare qualsiasi decisione sul Punto nascita, a quanto si apprende, non ha ancora fissato una data. l

Nicola Vallese

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