Ferrara, aria bollente e tante notti tropicali
L’ondata di caldo anomalo rispetto al passato trova riscontro anche nelle temperature registrate dalle centraline
Ferrara L’ondata di caldo anomalo rispetto al passato trova riscontro anche nelle temperature registrate dalle centraline. L’analisi ha come fonte i dati meteo registrati dalla rete di rilevamento regionale Rirer, gestita da Arpae-Simc, e monitorati anche in città. La stazione meteorologica in via Paradiso, alle spalle del dipartimento di studi umanistici di Unife ha rilevato che nei 31 giorni del mese di luglio la temperatura massima è scesa sotto i 30 gradi in pochissime occasioni.
A partire da venerdì 5 luglio e per i successivi giorni la media è stata attorno ai 33,5°. Nello stesso periodo i valori registrati nella centralina di Malborghetto di Boara hanno indicato una media addirittura superiore, pari a 34,2 gradi, un altro balzo in avanti. Secondo le tabelle climatiche elaborate da Arpae nel periodo tra il 1991 e il 2020 il valore medio delle temperature massime nel mese di luglio in ambito comunale è stato pari a 31,4 gradi. Diverso il discorso relativo alle cosiddette “notti tropicali”, ovvero quando nella fascia oraria notturna la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi.
Durante lo scorso mese in città si sono contate 26 notti tropicali su 31 giorni, con punte superiori ai 25° di media nelle notti dell’11, 12, 18 e 19 luglio. Nella zona di Malborghetto il numero di notti tropicali è stato leggermente inferiore e ridotto a 18 notti su 31 giorni. Un aspetto determinato dalla presenza maggiore di asfalto, cemento e pietra nel centro città, materiali che accumulano maggiormente il calore e lo rilasciano nelle ore notturne, mentre la presenza di verde e alberi in periferia mitiga il calore urbano.
Per avere un’idea di quanto i materiali delle superfici (e i colori) incidono sulla temperatura, è possibile guardare le immagini prodotte dal satellite americano Landsat. Queste immagini termiche verranno confrontate all’interno del progetto Usage con i dati di temperatura dell’aria raccolti dai cittadini volontari con l’iniziativa Citizen Science Ferrara, utilizzando i dispositivi mobili MeteoTracker.
Il progetto Usage ha l’obiettivo generale di fornire soluzioni e meccanismi per rendere disponibili a tutti i cittadini i dati ambientali e climatici, raccolti ed elaborati sulla base dei principi cosiddetti “Fair” (ovvero reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili). Nelle giornate di domenica 30 giugno e martedì 16 luglio i volontari di Citizen Science Ferrara hanno misurato la temperatura in circa 5000 punti lungo i 27 km complessivi dei 3 percorsi, registrando massime oltre i 33°C in entrambe le occasioni. Durante alcuni rilievi effettuati nella giornata di ieri si sono registrate temperature pari a 34, 6 gradi in via Frutteti alle 9 del mattino, mentre nella percorrenza della pista ciclabile di via dei Calzolai la media era di circa 30 gradi attorno alle 10.
In particolare, sul tema delle isole di calore, i cittadini sono stati dotati di 30 dispositivi MeteoTracker (finanziati in parte da istituti scolastici superiori – il Copernico-Carpeggiani, il Navarra e l’Its Tec – e in parte dall’associazione Fiumana) che consentono a chiunque di raccogliere dati meteorologici in movimento, durante una passeggiata, un tour sulla Nena o in bicicletta. Questi dispositivi misurano con precisione la temperatura dell’aria e l’umidità.
«Citizen Science Ferrara è una iniziativa nata per coinvolgere i cittadini nella raccolta e analisi di dati scientifici, contribuendo così alla ricerca e alla comprensione di fenomeni ambientali locali – spiega Marco Falciano, ecogiurista – Questa iniziativa permette ai cittadini di diventare veri e propri “scienziati”, raccogliendo dati che potrebbero essere utili per implementare strategie per la gestione del territorio e la qualità della vita in città».