Ferrara, più sicurezza negli ospedali: «Bodycam contro i violenti»
Nel piano di Asl e Sant’Anna allarmi, vigilanza h24 e vie di fuga
Ferrara Nelle strutture dell’Asl e negli ospedali della provincia si registra un’aggressione ad un operatore sanitario in media tre volte alla settimana (in otto casi su 10 infermiere, in un caso su 10 medico, in uno su 10 operatore socio-sanitario); nel 65% degli episodi a farne le spese è una donna (dati 2023). Da tempo la questione è all’ordine del giorno delle aziende sanitarie e Ferrara, nell’aprile scorso, è stata una delle prime province ad affrontare la questione in modo organico, con l’approvazione del Piano interaziendale di Prevenzione della violenza a danno degli operatori sanitari.
Nel documento sono elencati diversi interventi già realizzati e quelli in programma per il 2024 e il 2025 che prevedono anche l’adozione di soluzioni tecnologiche come le bodycam. L’obiettivo, in alcuni casi, è agevolare l’utenza - anche aumentando i flussi informativi sulle attese – in modo da ridurre possibili motivi di tensione (nella sanità sempre più frequenti). Nel documento vengono indicate le aree di maggiore interesse riguardo alla prevenzione della violenza nelle strutture sanitarie: tra queste, Pronto soccorso di Cona e degli ospedali periferici, degenze mediche, Ser.D., ambulatori e aree di diagnostica radiologica, servizi a domicilio, carcere e aree esterne (parcheggi compresi). Il Pronto soccorso resta un servizio particolarmente esposto per diversi motivi, Asl e Sant’Anna hanno già adottato misure che puntano ad accelerare la presa in carico dei pazienti.
Tra i provvedimenti programmati c’è l’introduzione negli ospedali dell’Asl (Cento, Argenta e Lagosanto) del servizio di vigilanza 24 ore su 24 (previsto per il terzo quadrimestre del 2024) e l’attivazione nelle fasce orarie diurne del «volontariato a supporto dell’orientamento degli utenti che accedono al Pronto soccorso», anche in questo caso con una scadenza fissata per il terzo quadrimestre dell’anno. L’introduzione della «vigilanza» giorno e notte negli ospedali dell’Asl andrà a coprire eventuali esigenze nelle degenze mediche, nei servizi psichiatrici degli ospedali, negli ambulatori e nelle aree servizi.
Nel primo quadrimestre del 2025 saranno installati punti informativi (Totem) nei servizi di prelievo delle Case della Comunità di Comacchio, Portomaggiore e Codigoro. Tra i dispositivi di cui il sistema sanitario intende dotarsi c’è «un sistema di chiamata rapida Sos (ad es. le bodycam)» la cui introduzione è programmata per il terzo quadrimestre del 2025, ma anche l’affidamento a operatori di alcuni servizi (Infermieri di comunità, Assistenza domiciliare, radiologi, ostetriche, Continuità assistenziale, 118, Unità di valutazione geriatrica, etc.) di cellulari con chiamata automatica alle forze dell’ordine. Entro la fine dell’anno, sempre sull’onda della semplificazione dei rapporti con l’utenza, dovrebbe essere attivata l’Agenda informatizzata per gli appuntamenti a domicilio (Adi, radiologia domiciliare, fisioterapia e ostetricia domiciliare). In alcuni servizi (gli stessi per i quali è previsto in dotazione il cellulare collegato alle forze dell’ordine), si arriverà al raddoppio in turno per casistiche particolari (inizio 2025). I Pronto soccorso, ma anche i Cau (dove negli ambulatori saranno installati videocitofoni con possibilità di apertura della porta di accesso) saranno tutti implementati con cartellonistica elettronica con evidenza dei tempi di attesa. Qui e nelle radiologie si valuterà entro fine anno dove eventualmente inserire pulsanti di allarme. Anche il servizio sanitario del carcere sarà adeguato alle nuove esigenze di prevenzione, con pulsanti negli ambulatori collegati alla guardia di sicurezza e l’adozione di nuovi protocolli per garantire l’incolumità del personale (entro l’inizio del 2025). Per l’anno in corso è stata anche pianificata una valutazione per individuare postazioni critiche in diversi servizi e rendere agibili e veloci le vie di fuga.