Ferrara, scongiurata la chiusura della Cartoleria Sociale
Da settembre nuova sede in centro per la storica attività
Ferrara La Cartoleria Sociale che tutti i ferraresi conoscono perché è attiva ininterrottamente dal 1927, sembrava che dovesse chiudere per sempre ed invece la titolare Anita Stocchetti insieme al marito Giorgio ha deciso di proseguire anche se in un’altra sede. «È questo il terzo trasloco che il negozio affronta - ci racconta immersa in una montagna di scatoloni - Infatti il nonno Antonio che faceva il tipografo, inizialmente aveva acquistato i locali in quello che allora si chiamava corso Roma poi corso Martiri della Libertà, per i suoi due figli, Angelo ed Antonino che era mio padre. Allora ci lavorava anche una commessa, che diventò poi mia nonna in quanto sua figlia Adriana sposò mio padre Antonino che svolse l’attività fino a 87 anni quando subentrai io; era il 2012 e sono ancora qui, nonostante mi sia scaduto il contratto e non sia stato rinnovato». Questa situazione ha portato Anita e Giorgio a prendere una decisione importante, ovvero se smettere o proseguire ed hanno optato per quest’ultima incontrando però subito alcune difficoltà.
«Volevamo trasferirci in un posto che fosse un po’ più economico - prosegue - e quello che avevamo trovato andava bene solamente era pronto fra due mesi e noi che dobbiamo uscire entro il 31 agosto, non potevamo aspettare. Così stiamo trattando per un’altra soluzione sempre in centro, aumentando la metratura e con la possibilità - speriamo - di poter ampliare le nostre offerte proponendo anche presentazioni di libri che noi vendiamo solo se di autori ferraresi o se parlano di Ferrara». Alla Cartoleria Sociale è la qualità degli articoli che attira l’acquirente ed in questi gironi durante i quali si sta inscatolando tutto il materiale, molti oggetti particolari, di uso antico, ritornano alla ribalta rappresentando una vera ed inaspettata occasione per chi fosse interessato. Molto particolare è leggere invece la Locandina pubblicitaria del 1927 che Anita conserva ancora dove è elencato cosa si vendeva alla Cartoleria Sociale all’epoca. Oltre a tutto quanto era cancelleria, allora andavano molto i libri da Messa in qualunque legatura, i registi e le vacchette (sempre librettini per segnare le funzioni religiose), le medaglie sacre e da premio, carte, semi e foglie per fiori artificiali, tela inglese sagrinata e per ingegneri, inchiostro di ogni tipo ed altro ancora. «Oggi ho ancora qualche rimanenza specialmente di pennini e penne e stilografiche di vecchio stampo - conclude Anita - ma quello che ci caratterizza è la qualità della carta dei biglietti da visita e da lettere che abbiamo solo noi - anche se è più per uffici o studi di professionisti che la gente che non scrive più - sempre un vastissimo assortimento di penne firmate, tutto molto amato da collezionisti o da chi si vuole distinguere facendo un regalo prezioso ed unico. Sono troppo legata a questa mia attività per pensare di lasciarla e quindi aspetto ancora la mia clientela a settembre».