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L’intervista

Il fumettista Perelli da Dragon Ball alla graphic novel: «Disegno Ferrara e il mondo attorno»

Stefania Andreotti
Il fumettista Perelli da Dragon Ball alla graphic novel: «Disegno Ferrara e il mondo attorno»

Vincitore del Premio Nuvolosa con l’opera “Silenzio”, l’artista ha illustrato la copertina dell’inserto de La Nuova Ferrara dedicato al debutto della Spal in campionato

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Ferrara Abbiamo fatto un sogno, in cui la città in festa si riuniva nel Castello Estense per celebrare la Spal e i giocatori salutavano in piedi sul muretto del fossato. Questo sogno porta la firma di Filippo Perelli che ieri ha illustrato la copertina dell’inserto dedicato al debutto biancoazzurro in campionato.

Non è la prima volta che il giovane disegnatore ferrarese, 26 anni a settembre, mette la sua città natale al centro delle sue tavole.

«Ferrara è per me una grande fonte di ispirazione – racconta Perelli a La Nuova Ferrara – è un luogo molto importante, quando ho vissuto in altre città, la mia mente tornava qui. Mi piacciono le sue atmosfere suggestive: tra i lavori futuri, vorrei poter fare una storia interamente ambientata a Ferrara, perché offre tanti spunti. Partecipo anche alla vita di contrada a Santa Maria in Vado, dove suono il rullante dal 2009, un altro modo speciale di conoscere la città, in maniera diversa e profonda, assieme ad altre persone, rivivendo la storia e il legame antico con i luoghi, come ho raccontato nella copertina di The Ferrareser, pubblicata a maggio in occasione del Palio di Ferrara».

Formatosi al Liceo Artistico Dosso Dossi come la mamma, che gli ha trasmesso la passione del disegno, Perelli si è poi perfezionato all’Accademia di Belle Arti di Verona in nuove tecnologie dell’arte, e successivamente alla TheSign - Comics & Arts Academy di Firenze.

Le sue prime illustrazioni erano ispirate a ciò che vedeva in Tv, gli anime come il cartone animato Dragon Ball, o a ciò che leggeva, i manga giapponesi. Studiando e praticando ha trovato il suo stile, orientato verso il genere della graphic novel.

 

«Lo scorso anno, avviandomi verso la fine del mio percorso di studi, ho iniziato a mandare progetti e idee a concorsi ed editori. È così che ho vinto il Premio Nuvolosa al festival del Fumetto di Biella, con “Silenzio” tre pagine su Ferrara, dove racconto come spesso ci sono persone che si lamentano dicendo che è tutta colpa della città, non riconoscendo i propri errori e scaricando la colpa da sé stessi».

Il suo elaborato finale dell’accademia, si chiama “Aspiranti Umarell” e parla di come i giovani osservino in modo passivo quello che accade sui social, proprio come gli umarell davanti ai cantieri, anche questo è ambientato a Ferrara.

«Quello che mi ha aiutato a trovare il mio tratto – spiega Perelli – è l’aver sperimentato diversi linguaggi, come animazione 3D e montaggio, ma anche aver avuto professori affermati e di talento, come Daniel Cuello, Flavia Biondi, Lorenza Natarella, Brian Freschi e Giovanni Barbieri. Per quanto riguarda il mio approccio al romanzo grafico, mi hanno ispirato Alberto Madrigal e Keigo Shinzo, un mangaca che racconta, disegna e inchiostra in un modo che mi piace molto. Di base questo è un mondo dove non smetti mai di imparare e capire. Tra due anni disegnerò in modo diverso da ora, come adesso sono cambiato rispetto a tre anni fa».

Perelli cura sia le tavole sia i testi, partendo da bozzetti fatti a mano che poi trasferisce sull’Ipad. «Cerco sempre di fare racconti brevi, come quello per l’International Comic/Manga School Contet che ha selezionato una mia narrazione illustrata di 16 pagine dal titolo “Cimici”, ancora reperibile online, dove racconto il post Covid, il fastidio delle persone che ne parlavano senza sapere e per sentito dire, moleste come gli insetti. In generale cerco di descrivere il mondo dal mio punto di vista in modo ironico, scherzando, ricorrendo all’ironia e al sarcasmo. Questo approccio mi ha permesso di illustrare tanche le mie sfighe, come la celiachia, disturbo a cui ho dedicato “SG” che significa senza glutine, ma anche senza gioia, dove ho cercato di descrivere come si convive con questa patologia, cercando di sdrammatizzarla».

Per l’illustrazione dedicata alla Spal della Nuova (foto in basso), Perelli ha voluto unire il simbolo della città con la passione calcistica, immaginando una scena piena di suggestione, con i tifosi che si affacciano dalle finestre del Castello come poteva accadere nel periodo rinascimentale a lui caro, dove gli stendardi sono diventati striscioni e le fiaccole fumogeni. «Spero possa piacere ai tifosi e dare la carica giusta!» è il suo augurio. 

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