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Cantiere bloccato

Pontelangorino, ferma la ricostruzione di Ponte Prati

Fabio Terminali
Pontelangorino, ferma la ricostruzione di Ponte Prati

Conflitto aperto tra Comune e ditta. Stracciato il contratto d’appalto e i disagi proseguono

28 agosto 2024
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Pontelangorino Un’opera pubblica in cui è stato investito quasi mezzo milione di euro lasciata a metà, lo scambio di accuse tra il Comune e l’impresa che ha abbandonato il cantiere, i disagi degli abitanti della zona che proseguono ormai da mesi.

È la situazione che si è costretti a vivere a Pontelangorino, dove sono stati interrotti i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte Prati, che venne chiuso al traffico (auto dei residenti escluse) nel gennaio del 2019 a causa dell’eccessivo degrado e della sua pericolosità.

La controversia I lavori sono partiti nel luglio dello scorso anno e avrebbero dovuto essere terminati entro 210 giorni dalla data di sottoscrizione del verbale di consegna. Il vecchio ponte sul canale Malea in via Argine Ippolito è stato demolito, tuttavia la ricostruzione è rimasta incompiuta. “Grave inadempimento contrattuale”: questa la motivazione con cui l’amministrazione comunale, nello scorso aprile, di Codigoro ha stracciato il contratto d’appalto con l’impresa Cogeb di Roma. Dal canto suo la ditta, replicando al provvedimento, ha contestato al Rup e al direttori dei lavori, durante l’esecuzione del cantiere, una condotta non improntata alla leale collaborazione. Finire in tribunale è una prospettiva più che concreta, anche se si spera di non arrivare fino a quel punto. Per il momento il Comune ha affidato un incarico all’avvocato Guglielmo Bernabei, allo scopo di farsi seguire nella vertenza stragiudiziale, anche in preparazione di un eventuale contenzioso. Ma la mediazione non appare semplice.

L’intervento è finanziato per complessivi 445mila euro di cui 370mila con contributo regionale (l’infrastruttura risulta infatti di proprietà dall’ex Ersa, l’ente regionale per lo sviluppo agricolo) e per 75mila euro utilizzando risorse proprie del Comune. Il ponte è funzionale al collegamento del complesso edilizio denominato Prati alla viabilità urbana dell’abitato di Pontelangorino. Ed è chiaro che chi in questi mesi non ha potuto fruirne si è trovato in grossa difficoltà.

La petizione Alcuni abitanti della zona rurale, già in marzo, avevano fatto sentire la loro voce: c’è da capirli, visto che il percorso alternativo necessario a raggiungere il paese, di circa 30 chilometri, è pieno di buche (e di fango quando piove).

«Un terzo – scrivevano questi residenti in una petizione inviata all’attenzione del Comune – è su strada ghiaiata perennemente dissestata, priva di qualsiasi segnaletica o illuminazione, costeggiante un corso d’acqua con nessun tipo di protezione (prima di inizio lavori erano tre km su strada asfaltata)». Ecco allora l’esigenza di «esprimere la nostra preoccupazione sullo stato di avanzamento dei lavori di rifacimento del ponte, che ci dovrebbe permettere nuovamente di raggiungere il centro abitato in sicurezza ed in un lasso di tempo ragionevole». Anche perché, aggiungevano i residenti, «qui non arriva più nulla, anche i pacchi che ordiniamo non vengono recapitati e siamo stati costretti a dare indirizzi di amici in paese, per non parlare di chi ha le forniture di pellet».

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