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Ferrara e provincia, ecco i nuovi dirigenti scolastici degli otto istituti che erano rimasti senza

Francesco Dondi
Ferrara e provincia, ecco i nuovi dirigenti scolastici degli otto istituti che erano rimasti senza

Allegretti e Corazzari al Govoni e Perlasca, Pelliccia rimane ad Argenta e Coppola resta a Mesola

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Ferrara Erano otto gli istituti ferraresi rimasti senza dirigente scolastico. Quei posti sono stati ora completati grazie alle reggenze, che l’ufficio scolastico regionale ha assegnato nel tardo pomeriggio di ieri.

All’istituto comprensivo “Govoni” di Ferrara arriva Antonietta Allegretti che subentra a Rossana Catucci; sempre in città, ma al Perlasca, arriva Cristina Corazzari. Spostandosi in provincia: l’Ic 4 di Cento sarà retto da Laura Riviello mentre il “Bernagozzi” di Portomaggiore è stato assegnato a Enrico Bertoli. Anna Tassinari guiderà l’Ic di Terre del Reno e a Codigoro arriva Adriana Naldi. Infine le conferme per due dirigenti tra i più illuminati e apprezzati della provincia: al Don Minzoni di Argenta rimane Diego Pelliccia mentre al Manzoni di Mesola resta Gianluca Coppola.

In tal modo si vanno a completare i presidi che dovranno guidare le scuole estensi ma soprattutto saranno chiamati a dare le prime direttive operative in un contesto non così semplice visto il tumulto degli “idonei 2020”, docenti che già lavoravano, che dovevano essere assunti ma la cui graduatoria è stata congelata. Domani ci sarà un sit in davanti all’ufficio scolastico regionale: «È una scelta sbagliata, irrazionale, lesiva dei diritti dei lavoratori che hanno già partecipato ad un concorso e sono risultati idonei - scrive Monica Ottaviani Segretaria Generale Flc Cgil Emilia Romagna - Questi insegnanti hanno diritto ad un lavoro stabile e i ragazzi hanno diritto ad una scuola senza contraccolpi e di qualità. Tanti sono i posti vacanti ma il governo è sordo a qualsiasi sollecitazione. Si vuole lasciare la scuola nel caos, nell’incertezza, nella precarietà. Prima di bandire altri concorsi si assumano gli idonei del concorso 2020 e di quelli successivi. Ricorreremo alla Corte Europea e apriremo un confronto con le forze parlamentari».