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Dopo le aggressioni

Porto Garibaldi, litigio in spiaggia. La coppia: «Volevamo pagare ma non in contanti»

Davide Bonesi
Porto Garibaldi, litigio in spiaggia. La coppia: «Volevamo pagare ma non in contanti»

Intanto ai gestori arriva la solidarietà di Ascom e Comune

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Porto Garibaldi La coppia accusata di violenza ai gestori del Bagno Astor non ci sta e racconta la propria versione dei fatti. «Abitiamo a Bologna ma veniamo da anni ai Lidi, solitamente a Estensi - racconta la moglie -, mai abbiamo avuto problemi. Venerdì quando siamo arrivati in spiaggia non c’erano i lettini, ne abbiamo presi due e siamo andati in mare ma al ritorno mancavano ancora. A quel punto abbiamo chiesto spiegazioni e ci hanno detto che dovevamo pagare la settimana. Bene, ho estratto il Pos per farlo, mi è stato detto che l’accordo con l’agenzia che ci ha affittato l’appartamento era di ricevere uno sconto ma solo pagando in contanti. A inizio settimana non riuscivo a prelevare, finché sono andata direttamente in Posta, ma nel locale c’è un cartello che dice pagamento col Pos oltre i 20 euro, quindi perché non potevo farlo? A quel punto padre, figlio e nipote mi hanno accerchiata, ho anche ricevuto uno sputo, il titolare dice che è andato al Pronto soccorso perché l’ho preso per il collo, ma l’ho solo allontanato da me. Mio marito stava già chiamando i carabinieri che, giunti lì, hanno detto che era un problema della Finanza. Noi abbiamo detto aspettiamo ma non è arrivato nessuno».I gestori dicono che siete andati via senza pagare: «Dovevo andare al bagno e il loro non era utilizzabile, così sono andata in quello vicino. E visto che la cosa non si risolveva siamo andati a casa, ma qui al mare, visto che la nostra vacanza finiva oggi (ieri, ndr), non sabato. A casa sono arrivati i carabinieri che hanno contattato l’agenzia e ci hanno riportato al Bagno. Ho estratto il Pas per pagare, a quel punto la somma per loro era diventata 98 euro perché non pagavo in contanti. Risultato, ce ne siamo andati via, che facciano pure la querela, siamo pronti a rispondere». Sostegno ai gestori «Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà agli operatori balneari che hanno subìto aggressioni nei giorni scorsi - dicono il presidente provinciale di Confcommercio Ferrara, Marco Amelio, il presidente provinciale Fipe, Matteo Musacci, e il direttore generale Davide Urban -; in particolare siamo vicini alla famiglia Carli, a Giuseppe nostro storico presidente del Sib (Sindacato italiano balneari - Fipe a Porto Garibaldi e al figlio Pierpaolo. Giuseppe è da sempre impegnato con passione a fianco degli operatori del settore balneare che vivono da anni una situazione di precarietà che mette a rischio l’esistenza di imprese famigliari che svolgono il loro lavoro sulla costa. Ci auguriamo che su tali episodi si intervenga con tempismo, prevenendo altri gravi fatti del tutto inaccettabili».

«L’attuale quadro normativo e giurisprudenziale - aggiunge l’assessore al Demanio di Comacchio, Antonio Cardi - ha fatto sì che molte concessioni balneari, soprattutto quelle soggette a proroga automatica, siano cessate. Al tempo stesso il Consiglio di Stato ha affermato che sulla spiaggia prevale l’interesse privato a continuare l’attività dello stabilimento balneare, ancorché decaduta la concessione, fino a quando i Comuni individueranno i nuovi concessionari a seguito di procedure a evidenza pubblica in conformità alla complessa giurisprudenza vigente in materia. In relazione al doppio episodio di violenza registrato venerdì il Comune di Comacchio esprime la piena e totale solidarietà ai titolari dei Bagni Astor e Capri e chiede rispetto per i lavoratori degli stabilimenti balneari, che vivono grazie a chi onestamente paga i servizi che loro offrono. Due concetti, quelli del rispetto e dell’onestà, che evidentemente sfuggono a molti facinorosi, montati da un dibattito ormai avvelenato sulla materia. I concessionari sono i primi a chiedere una soluzione al limbo in cui si trovano e da questa situazione di incertezza si può uscir solo con una nuova norma nazionale, che tuteli chi in tutti questi anni ha investito e offerto lavoro. Il Comune invita i titolari dei due stabilimenti a balneari a perseguire in tutte le sedi, civili ed eventualmente penali, chi si è reso attore di questi comportamenti indegni. Il Comune, nell’ambito del percorso comune recentemente indicato dall’assessore regionale Andrea Corsini, si attiverà per realizzare le evidenze pubbliche, nella speranza di salvare il settore dandogli una prospettiva futura certa e definitiva».