Pontelagoscuro, l’ultimo saluto della “Canottieri” a Nazario Azzi
Ieri la cerimonia di ricordo del sub deceduto dopo un’immersione in Toscana
Pontelagoscuro Laddove si incontrano il mare e la montagna. Questo è stato il territorio di Nazario Azzi, ferrarese 72enne (idraulico in pensione) deceduto una decina di giorni fa a Cala Spalmatoio (isola di Giannutri, Grosseto) durante un’immersione: fatale un malore. Ieri, nella “sua” Canottieri a Pontelagoscuro, è stata organizzata una cerimonia di commemorazione per tracciarne la figura. Fissare un ricordo. L’ultimo saluto terreno gli era stato riservato a Porto Santo Stefano, in quell’Argentario così amato. A Ponte oltre un centinaio di persone sono arrivate, empatiche e partecipi: l’idea è nata proprio per permettere ai tanti amici, impossibilitati a scendere in Toscana per il funerale, di posare l’ultimo sguardo su Nazario. Era uomo di scalate e discese con gli sci (socio Cai), di voli (pilotava gli ultraleggeri) e soprattutto di mare. Una passione immensa. Le immersioni subacquee rappresentavano il suo universo principale.
«Aveva un’acquaticità simile a un pesce» sussurra un amico. Vedovo da pochi mesi della signora Patrizia, Azzi lascia la figlia Debora e la sorella Maria Teresa che a nome della famiglia (comprensiva di nipoti) ha ringraziato per l’affetto e la partecipazione: «Amava anche il cielo, ci lascia un vuoto enorme». Il ritratto di Azzi l’ha dipinto Roberto Soffritti, amico di sempre ed accanto a Nazario anche all’ultimo: «Ci siamo conosciuti alla Canottieri negli anni ‘80, diventando subito amici. Era un uomo con le sue regole, dalle quali non transigeva. E di sicuro la sua esistenza non la si poteva immaginare su una seggiola, nonostante lo scorrere degli anni. Amava sia la vita che il mare: in acqua trovava la sua dimensione. Aveva bisogno di questa adrenalina. Oltretutto io l’ho sempre visto avere una marcia in più, nulla lo spaventava o gli era precluso. Il suo motto era “non so fare ma ci riesco”. Sì, una persona speciale». Vito Valle è istruttore Ssi (scuba schools international) della Canottieri e chiosa: «Ci è sembrato giusto organizzare qui questo appuntamento». Un luogo in cui Azzi si trovava a casa, a un passo dal Po. Ultimamente era Isola Giannutri il buen retiro di Nazario ed è lì, nel suo elemento, che il destino ha bussato. Certo che ieri c’era commozione, pure però la consapevolezza di avere avuto come amico un uomo che ha gestito con personalità una vita piena. «Gestiva con naturalezza elementi della natura fantastici e tremendi» sussurra un antico compagno di navigazioni ed immersioni.