La Nuova Ferrara

Ferrara

Lo scenario

Provincia di Ferrara, Pd senza candidato: strada spianata per Garuti

Stefano Ciervo
Provincia di Ferrara, Pd senza candidato: strada spianata per Garuti

Scelta dem in dirittura: chance al lumicino e “segnale” ai civici

07 settembre 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Le elezioni per la Provincia sono fissate per domenica 29 settembre, ma il nome del nuovo presidente è già nei fatti: Daniele Garuti, storico sindaco di Poggio Renatico, si avvia infatti ad essere l’unico candidato per la poltrona attualmente occupata da Gianni Michele Padovani, e quindi primo presidente non di centrosinistra. Ad opporsi a Garuti, civico vicino al centrodestra e forte dell’endorsement da FdI, Lega e Forza Italia, avrebbe infatti dovuto essere il candidato Pd, ma i dem sembrano ormai definitivamente orientati a non mobilitare su questo fronte uno dei loro sindaci, gli unici che per legge possono aspirare ad un posto riservato ad eletti nei Comuni. L’ufficialità arriverà solo lunedì, termine ultimo per la presentazione di liste di candidati per il Consiglio provinciale e singoli candidati per il vertice del Castello, ma restano pochi dubbi sulla decisione del segretario provinciale dem, Nicola Minarelli: presentare cioè solo una lista per il Consiglio e non un candidato presidente, anche come forma di apertura e dialogo nei confronti dei civici, ai quali va formalmente iscritta la figura di Garuti.

Filtrano dai vertici Pd disponibilità a riconoscere un ruolo di equilibrio e la capacità di mediazione del sindaco di Poggio, in uno scenario che ipotizza forme di collaborazione nella gestione del Castello per il prossimo mandato, già in qualche maniera tentate da Padovani. Questo scenario è favorito dalla particolarità dell’elezione in Provincia, che essendo un ente di secondo livello viene governato da amministratori già in carica come consiglieri comunali (appunto per il Consiglio provinciale) e sindaci (per la presidenza). Anche il corpo elettorale è ben delimitato, trattandosi sempre degli eletti negli enti locali a livello provinciale, con pesi specifici assegnati ai Comuni, quindi si possono fare previsioni piuttosto precise sulle chance dei vari candidati: con l’accordo tra civici e centrodestra, Garuti era praticamente "blindato", anche perché le divisioni all’interno dello schieramento guidato da FdI, Lega e Forza Italia si sono notevolmente ridotte negli ultimi mesi, e sono sicuramente inferiori alla precedente tornata per la Provincia. In sostanza il Pd sta rinunciando ad una gara tutta in salita e lancia nel contempo un segnale ai civici. L’amministrazione provinciale, peraltro, ha scarse risorse ma notevoli competenze in campo scolastico e infrastrutturale, ad esempio, quindi una forma di collaborazione viene periodicamente ipotizzata, anche se raramente applicata. Il centrosinistra presenterà comunque una lista, con almeno un paio di consiglieri dem della città (Anna Chiappini dovrebbe esserci) e qualche sindaco, tra i quali l’argentano Andrea Baldini. Ci saranno anche esponenti civici, di città (anselmiani e non solo) e di provincia, e una componente M5s, che dovrebbe comprendere Marzia Marchi e Andrea Pambianchi.