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L’incontro

Ferrara, ristoratori anti-Darsena: «Limiti o noi chiudiamo»

Stefano Ciervo
Ferrara, ristoratori anti-Darsena: «Limiti o noi chiudiamo»

Faccia a faccia con il sindaco dopo le polemiche estive. «Lì non più di dieci giorni food. E un calendario di eventi»

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Ferrara «Qui non si tratta di guadagnare tanto o poco, ma di decidere se rimanere aperti. Quest’estate a causa degli eventi in Darsena per la prima volta da quando faccio questo mestiere ho dovuto chiedere aiuto alla banca per superare luglio. Tanti miei colleghi devono ancora pagare gli stipendi estivi». Michele Mazzanti, titolare dello storico pub Messisbugo e della pizzeria Me, ha parlato «con il cuore» ieri mattina, di fronte al sindaco Alan Fabbri e ai suoi assessori, per spiegare i perché della rivolta dei baristi e ristoratori del centro nei confronti dell’overdose di eventi di street food, a partire appunto dalla “cinquanta giorni” sul lungo-Volano; al suo fianco qualche collega e i vertici di Ascom e Fipe, a partire da un ristoratore come Matteo Musacci. È stata la prima volta che sindaco ed esercenti si sono confrontati faccia a faccia dopo la lettera dei 50 («ma ogni giorno riceviamo sollecitazioni da non firmatari, anche non iscritti» riferisce Musacci) che ha dato fuoco alle polveri, e gli strali social seguenti. L’impressione dei ristoratori, dopo l’oretta abbondante di confronto, è che si sia trattato «di un incontro positivo, forse per la prima volta il sindaco si è davvero reso conto della portata del problema. Ci è stato garantito un nuovo incontro, dopo l’approfondimento con la giunta, e non è stato escluso il tavolo sul calendario eventi da noi richiesto» ha sintetizzato Marco Amelio, presidente Ascom. Intanto Fipe progetta un’assemblea «con tutti gli esercenti ferraresi, iscritti e non» anticipa Musacci.

L’affondo

Verso le 10 si è presentata in municipio una snella delegazione di parte commerciale, composta da Amelio con il suo direttore Davide Urban, Musacci per la Fipe, Mazzanti e Marco Zuccatelli (Bisboccio e Bocciofila La Ferrarese). Dall’altra parte del tavolo, oltre al sindaco, gli assessori Francesco Carità, Matteo Fornasini e Angela Travagli. Hanno parlato per gran parte del tempo i ristoratori, ne avevano da dire. «Siamo partiti dalla punta dell’iceberg del problema-eventi food, cioè i cinquanta giorni di ristorante all’aperto di quest’estate in Darsena - ha sintetizzato Musacci - Non possiamo reggere una cosa del genere per durata, modalità e tipologia, non si tratta di un evento per famiglie ma qualcosa di completamente diverso. C’è il problema della eccessiva calendarizzazione degli eventi, basti pensare che lo scorso weekend oltre ad Ariostea in festa c’erano altri due appuntamenti del genere. E siamo alle porte dell’Oktoberfest, tre settimane e un weekend di food e spettacoli gratuiti in Fiera. I risultati sono quelli registrati quest’estate, con perdite di fatturato già consolidate dal 50 al 90% per i locali del centro, in base alla tipologia di pubblico».

Mazzanti ha messo sul tavolo i suoi conti, «dal primo giorno di Darsena -70% al pub Messisbugo, ma anche -30 alla Pizzeria Me, che ha un target più alto. E se molti di noi, io stesso, non abbiamo partecipato a Darsena ed altri eventi, è perché non c’erano vantaggi se non per pochi». Un capitolo è riservato al presunto effetto moltiplicatore dei consumi degli eventi food, che la recente indagine Unife, commissionata da Comune e Confesercenti, sembra individuare. «Non è un effetto reale, i bilanci purtroppo dimostrano che questi eventi non attirano altri consumatori o invitano a spendere di più, solo spostano i consumi: altra cosa sono Internazionale, le mostre, Natale, anche i Buskers» conclude Musacci. Non si tratta, ha voluto comunque rimarcare Amelio, «di una contrapposizione tra commercianti o addirittura associazioni, siamo tutti nella stessa squadra».

Proposte & risposte

Gli esercenti hanno quindi chiesto per la Darsena «non più di 10 giorni consecutivi di food», con possibilità di bando pubblico per l’organizzazione; e appunto di un tavolo sui calendari. Da Palazzo Municipale non sono usciti commenti sull’incontro, «il sindaco si è limitato ad ascoltare le nostre istanze ribadendo la validità dell’evento, visti i numeri» riferiscono i ristoratori. Se ne riparlerà a breve.