Piazza Ariostea a Ferrara, i concerti ormai non sono un’eccezione
La Soprintendenza non si oppone più: nel 2022 venne avocata
Ferrara Piazza Ariostea è destinata a diventare in permanenza sede di maxi-concerti ed eventi? Sembra probabile, visto il cambio di orientamento della Soprintendenza alle Belle arti sull’opportunità di utilizzare quello spazio storico anche in maniera intensiva, com’è successo a luglio per il Summer festival: un precedente che anche altri potranno sfruttare. Il nuovo orientamento è nero su bianco nei carteggi sulle richieste di autorizzazione degli eventi estivi, che emergono dall’accesso agli atti effettuato dalla Nuova. Si è passati da una concessione decisa attraverso un’avocazione ministeriale, e in via eccezionale visto il periodo post-Covid, che ha consentito nel 2022 di ospitare Blanco e Notre Dame de Paris, ad un’autorizzazione sul modello di quella per piazza Trento Trieste. Nel frattempo è cambiata la soprintendente, con Francesca Tomba, nominata un anno e mezzo fa, che è peraltro intervenuta tempestivamente sul “caso” delle auto parcheggiate nel sottomura per il concerto di Calcutta.
Autorizzazione
Il via libera all’Associazione Musicale Butterfly, organizzatrice del festival che si è tenuto dal 4 al 14 luglio, è arrivato attraverso un’autorizzazione con prescrizioni firmata da Tomba. Il documento parte dalla «presa d’atto della natura sociale e della temporaneità della concessione richiesta», con tanto di fidejussione a garanzia di eventuali danni, e cita il lungo elenco delle strutture collocate in piazza Ariostea: un palco, sei gazebo,3.850 sedie, settantadue servizi igienici, quattro auto sponsor, tre pedane diverse transenne, cinquantasei diffusori, quattro torri delay, cinque bar, nove food truck, cinque ring, tre ledwall, ottomonoblocchi, un generatore, due punti casse, duepunti distribuzione braccialetti, una torre regia, un arco gonfiabile, due gazebo esagonali, ombrelloni, un’area relax e un’area catering. Il lavoro di allestimento, tra parentesi, è andato avanti dal 26 giugno al 4 luglio, e il disallestimento dal 14 al 19 luglio. La soprintendente Tomba ha dato l’autorizzazione «in quanto, sulla base della documentazione presentata, viene garantita la conservazione e la fruizione pubblica del bene e viene assicurata la compatibilità della destinazione d’uso con il carattere storico-artistico del bene medesimo», con una serie di prescrizioni per evitare danneggiamenti, abbandono rifiuti, problemi di sicurezza, mancato ripristino; e anche marchi pubblicitari. Si tratta della stessa formula impiegata per la contestuale autorizzazione per i concerti in piazza Trento Trieste, sempre allo stesso organizzatore.
Differenze
Le due situazioni però nei due anni precedenti erano state considerate in maniera differente. Nel 2022, in particolare, l’allora soprintendente Alessandra Quarto, aveva bocciato l’impiego di piazza Ariostea, a differenza di Trento Trieste, rilevando tra l’altro che un evento come il Summer, “doppiato” peraltro da Notre Dame per un periodo di permanenza del palco di un mese e mezzo, «non sia compatibile con la tutela e con la fruizione da parte della collettività di una delle principali e monumentali piazze della città», richiamando il ruolo dell’Unesco.
Secondo Quarto, «l’utilizzo per finalità di tipo “privato” di uno spazio urbano connotato da una valenza identitaria tanto marcata, può essere ammissibile solo a condizione che esso non snaturi, per modalità di esercizio e per finalità perseguite, la valenza culturale» della piazza, mentre gli spettacoli proposti «prevedono l’utilizzo dello spazio urbano in questione come mero (e anonimo) “contenitore” della varie manifestazioni, che verrebbe sfruttato solo in ragione della possibilità di sistemare, senza eccessivi intoppi», le infrastrutture necessarie. L’autorizzazione era arrivata direttamente dall’allora direttrice di Archeologia, Belle arti e paesaggio, Federica Galloni, che l’aveva giustificata con «l’eccezionalità della richiesta del Comune di Ferrara, che si pone al termine delle restrizioni Covid», come «importante strumento di ripresa culturale, sociale, economico e di sviluppo del Paese». Un’eccezione, era il senso, tant’è vvero che l’anno scorso Piazza Ariostea era rimasta vuota; invece il ritorno dei concerti di quest’anno sembra instaurare una nuova regola.
Il parcheggio
Ferma la presa di posizione di Tomba su «l’uso intensivo e reiterato della fossa esterna delle Mura di Ferrara est a partire dal parcheggio del baluardo di San Giovanni», senza autorizzazione. La soprintendente aveva quindi invitato il Comune «a far in modo che tale utilizzo improprio sia tempestivamente interrotto, provvedendo altresì a sistemare eventuali danneggiamenti». Il nastro biancorosso è stato ripristinato e da allora si vedono auto in sosta solo a ridosso, non più dentro il vallo.