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Lido Nazioni, pestato dal branco: tre anni a un giovane, un altro a giudizio

Daniele Oppo
Lido Nazioni, pestato dal branco: tre anni a un giovane, un altro a giudizio

I fatti risalgono a luglio 2022

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Lido Nazioni Poco dopo le 2 di notte del 23 luglio del 2022, all’uscita da un locale della movida di Lido Nazioni, due fratelli in vacanza sulla costa comacchiese vennero circondati da un folto gruppo di ragazzini che li “accusavano” di aver spintonato un loro amico. La situazione degenerò presto in una violenza cieca, che portò al pestaggio di uno dei due fratelli, il maggiore dei due, 21 anni oggi, che finì esanime a terra, sanguinante e con la mandibola rotta per via delle botte ricevute, anche dopo aver provato ad allontanarsi.

Ieri cinque dei giovani comacchiesi individuati nel frattempo dalle indagini dei carabinieri hanno affrontato l’udienza preliminare, imputati per il reato di lesioni gravissime in concorso. Per tre di essi, un 22enne e due 20enni assistiti dagli avvocati Massimo Bissi, Emanuele Cinti e Vittorio Zappaterra che hanno sostenuto la loro estraneità ai fatti, è arrivata la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dalla giudice Alessandra Martinelli. Dovrà affrontare il processo, invece, un quarto imputato, anche lui 20enne, che ha scelto di discutere l’udienza preliminare e che è stato rinviato a giudizio e che comparirà davanti a un nuovo giudice a novembre.

La condanna è arrivata invece per il quinto imputato, uno dei protagonisti in negativo principali di questa incresciosa storia, la cui posizione era una delle più compromesse essendovi anche delle immagini ad averne immortalato le vili gesta, assistito in giudizio dall’avvocata Maura Tomasi. Per lui la giudice ha deciso tre anni di reclusione, a fronte di una richiesta di tre anni e mezzo avanzata dalla procura. Da quanto emerso, fu uno dei più accesi e violenti aggressori, avendo colpito ripetutamente la vittima con calci e pugni sia all’inizio che alla fine, quando gli sferrò un calcio al volto che determinò la caduta del giovane, che finì ko, col sangue che gli colava dalle ferite alla testa e alla bocca mentre il fratello, che al tempo era minorenne, assisteva terrorizzato a quel pestaggio senza senso. Minorenni erano anche alcuni degli altri aggressori individuati dagli investigatori e le cui posizioni sono finite sul tavolo della procura per i minorenni di Bologna.