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L’osteria più antica del mondo aspetta di rinascere a Stellata

Mirco Peccenini
L’osteria più antica del mondo aspetta di rinascere a Stellata

Lo studioso Zanconato: «Le prime tracce contenute in un documento datato 1369». Viene così anticipato di 66 anni l’attuale primato detenuto dal Brindisi di Ferrara

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Stellata Se la Rocca Possente sta per tornare pienamente agibile, Stellata ha mille risorse che potrebbero ancora essere sfruttate per rilanciare un turismo di giornata. Tra queste, la riscoperta della più antica osteria del mondo, o almeno una delle più antiche. Rimasta però senza una gestione ormai da molti anni. Torna a parlare della questione Michele Zanconato, blogger di Stellata e appassionato di storia locale, che ricorda come tra le curiosità portate dal lento incedere del tempo vi sia anche la più antica osteria del mondo. «La vicenda – ricorda lo stesso Zanconato – si intreccia con la storia stessa della famiglia Alighieri, quella del “sommo poeta” Dante, e con un piccolo insediamento un tempo noto come Goltarasa, oggi Stellata. Proprio qui, in questo borgo di confine sulle rive del Po, esisteva già nel 1369 un’osteria, come attestato da un documento storico datato 28 gennaio dello stesso anno. Si tratta di una “obbligazione al fattore del marchese Nicolò II d'Este, per l’affitto del passo e dell’osteria di Goltarasa”, un atto ufficiale in cui compaiono come testimoni due fratelli, Gerardo e Remigio, figli del defunto Alighiero da Firenze, abitanti a Ferrara. Se la locanda non fosse mai stata spostata, l’osteria di Goltarasa potrebbe a buon diritto reclamare il titolo di osteria più antica al mondo, con ben 650 anni di storia», a parere di Zanconato. Il quale si è servito per il suo studio di varie fonti: i rogiti camerali del Ducato Estense e i lavori di autori quali Francesco Moroni, Francesco Andreini e la guida al catalogo Dantesco situato nella biblioteca Estense. «Per fare un confronto, l’enoteca “Il Brindisi” di Ferrara – continua – famosa per essere considerata una delle più antiche in attività, risalente al 1435, potremmo dire che l’osteria di Stellata anticiperebbe il primato dell’illustre concorrente ferrarese di ben 66 anni».

Un tema degno di un convegno, probabilmente e un’occasione per rilanciare il turismo culturale dell’antico borgo. Un po’ come cercò di fare il compianto Ettore Campi, alcuni anni fa, quando diede il suo contributo alla più antica sagra del territorio, la Sagra dell’Anitra, rievocando una visita della Corte Estense proprio a Goltarasa. «La storia di questa osteria non si limita a un semplice luogo di ristoro – aggiunge Zanconato –. Si tratta di una locanda di confine, dove mercanti e viaggiatori si fermavano in attesa delle pratiche doganali o per riprendersi dai loro faticosi viaggi». È probabile che nel 1726, un giovanissimo Carlo Goldoni si fosse fermato per godere dei servizi dell’osteria, come emerso da alcuni studi dell’archeologo locale, Simone Bergamini, mentre è certo che Francesco Andreini ambientò lì una celebra avventura di “Capitan Spaventa”, a testimonianza che il locale era ben conosciuto. «Oggi, però, l’antica osteria (racchiusa nel corpo di fabbrica del ristorante di piazza Pepoli, attivo fino a qualche anno fa, famosa per la gestione Cefali; ndr) è chiusa e in attesa di un acquirente che sappia riportarla al suo antico splendore».