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Fattoria speciale

Renazzo, una giornata tra alpaca e suricati

Stefania Andreotti
Renazzo, una giornata tra alpaca e suricati

Tour guidato tra animali liberi e frutteti biologici. Fra gli ospiti dell’azienda didattica anche le pecore. Daniele e la sua famiglia hanno creato un nuovo shop

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Renazzo Fulgenzio è l’influencer, quello che si mette sempre al centro della scena per essere fotografato. Il fratello Gaudenzio, è un po’ più schivo. Sebastian è uno degli ultimi arrivati, un giovane pieno di vita. Pangui e Belen sono in dolce attesa e tra un po’ la famiglia degli undici alpaca dell’azienda Lana di Zucchero di Renazzo si allargherà. La scorsa domenica circa 150 visitatori hanno potuto conoscere da vicino questi buffi e soffici camelidi originari del Sudamerica, noti nel mondo per la pregiata fibra.

Daniele Tassinari li alleva da cinque anni, nel terreno di famiglia, poco più di un ettaro della Partecipanza agraria di Cento, dove coltiva anche un pescheto biologico.

Oltre alla famiglia di alpaca, c’è anche quella delle sette pecore e dei dieci suricati. Tutti liberi di muoversi per l’appezzamento e interagire con le decine di curiosi che durante tutta la giornata si sono avvicendati in via Pilastro, per percorrere i vialetti tematici che tappa dopo tappa conducono alle tante meraviglie disseminate nel campo didattico. Superato il villaggio dei suricati, con pedane aeree e tubi a terra, il parco giochi di questa mangusta di origine africana, si arriva all’area dedicata alla lavorazione della lana, dove vengono mostrate le varie fasi dalla cardatura alla filatura. Passando attraverso le statue con le effigi di tutti i protagonisti della fattoria.

«La terra l’ho sempre avuta nel sangue – racconta Tassinari –, così come gli antichi mestieri artigianali, dalla tessitura all’intaglio del legno. Qui, assieme alla mia famiglia e ai miei collaboratori, sono riuscito ad unire tutte queste passioni a quella per gli animali. Pecore e alpaca vengono tosati a mano con le forbici, in modo da non procurare loro alcuno stress. Poi, creiamo oggetti e indumenti di questo materiale pregiato e completamente naturale».

La giornata di porte aperte della scorsa domenica è stata anche l’occasione per inaugurare un piccolo shop e presentare le saponette scrub, rivestite di lana. Un nuovo prodotto, la cui vendita andrà a sostenere le tante attività di Lana di Zucchero. Come le visite su prenotazione, che permettono di interagire direttamente con gli animali, tutti i giorni dalle 9 alle 14, ma anche il completamento del percorso esplorativo, che consentirà agli ospiti di immergersi nella bellezza del luogo facendo picnic e laboratori.

«L’obiettivo non è speculativo, le mie entrate derivano principalmente dalla pizzeria che gestisco da trent’anni a San Giovanni in Persiceto – chiarisce Tassinari –, questo è il mio sogno, che non ha ambizioni economiche o di arricchimento, ma di solo autofinanziamento».

E mentre i bambini seguivano con entusiasmo e curiosità le corse all’impazzata dei suricati, che hanno imparato ad amare con Timon del Re Leone, i più grandi si intenerivano per l’irresistibile flemma da ruminante degli alpaca.

«Li ho conosciuti per la prima volta quando facevo l’insegnante di snowboard in montagna. Me ne sono innamorato e ho scoperto che li allevano anche nel nostro Meridione, quindi si poteva fare anche qui. Ho acquistato i primi esemplari fra l’Austria e la Toscana, per avere diverse colorazioni, poi nel tempo si sono riprodotti ed ora sono più quelli nati qui».

A cui presto si aggiungeranno anche nuovi membri della comunità.