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La maestra della cartapesta con Ferrara nel cuore

Cinzia Berveglieri
La maestra della cartapesta con Ferrara nel cuore

Guarascio è pugliese, ma qui fece la prima trasferta di lavoro

27 settembre 2024
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Lecce «Avevo aperto da pochi anni il mio negozio nel centro storico di Lecce quando venni a Ferrara, in uno spazio interno al centro commerciale “Il Castello” con le mie creazioni in cartapesta». Stefania Guarascio è la titolare del laboratorio “Terra Carta Fuoco”, a pochi passi dalla chiesa di San Matteo a Lecce e chissà quanti ferraresi in vacanza in Salento lo avranno visto. Dopo aver frequentato l’istituto statale d’arte, a vent’anni, inizia a lavorare a fianco di Antonio Malecore, considerato uno dei più grandi maestri della cartapesta leccese (scomparso nel 2022 all’età di 99 anni) e si innamora letteralmente di questa arte, nata intorno al 1700 dalla necessità dei leccesi di addobbare chiese e luoghi sacri senza investire le somme elevate che avrebbe comportato l’acquisto di materiali come legno, marmo e bronzo. «Il maestro, riconoscendo le mie capacità - racconta Guarascio - mi commissionava il restauro di piccoli oggetti, e io poco a poco ho trovato il coraggio di mettermi in proprio». Dal 1992, mentre lavora alle sue creazioni, incontra persone provenienti da tutta Italia e dall’estero, «c’è chi visita il mio negozio come si visita un museo, chi è semplicemente incuriosito e attirato dai colori e chi, percependo “l’anima” delle mie creazioni desidera conoscere il mio lavoro».

Ogni oggetto che Stefania crea è frutto di notti insonni, «la notte è il momento in cui nascono le migliori idee che poi realizzo durante giorni, molto spesso mesi, di lavoro».

La ballerina di pizzica (la danza popolare del Salento), il piccolo Gesù che accarezza il volto della Madonna, l’uomo che suona la fisarmonica, nascono da una struttura in filo di ferro che viene ricoperta di paglia poi avvolta nella carta bigia acquistata nei negozi di belle arti. Con ferri ardenti si bruciano le imperfezioni della carta lavorata con la colla. Si passa poi a dipingere con colori a olio e con la resina si rende la cartapesta impermeabile e resistente. È un lavoro lento in cui è la pazienza a farla da padrone. «A distanza di anni è ancora forte il mio legame con Ferrara. È stata una delle mie prime trasferte fuori dalla città di Lecce, dove sono nata e vivo tuttora. Le vie del centro storico della cittadina estense assomigliano un po’ a quelle leccesi. Posso dire che da lì è partito il lungo viaggio lavorativo che mi ha permesso di portare le mie creazioni in giro per il mondo».

Guarascio, dopo aver girato gran parte dell’Italia, ha portato le sue creazioni di cartapesta a Tokio, Praga e Pittsburgh, riscuotendo un enorme successo.