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La sentenza

Omicidio Bergamini, Internò condannata a 16 anni di reclusione

Omicidio Bergamini, Internò condannata a 16 anni di reclusione

L’ex fidanzata del calciatore di Boccaleone condannata per concorso in omicidio volontario

01 ottobre 2024
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Boccaleone Condannata a 16 di reclusione Isabella Internò, ex fidanzata di Denis Bergamini, calciatore argentano ucciso il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico (Cosenza). La sentenza è arrivata oggi, 1 ottobre, al termine di un processo durato tre anni e dopo una Camera di Consiglio lunga otto ore. L’accusa per la donna, oggi 55enne, aveva chiesto 23 anni di reclusione, la difesa ne aveva chiesto l’assoluzione. I giudici della Corte d’Assise di Cosenza hanno condannato la Internò a 16 anni per concorso in omicidio volontario. Resta la premeditazione, tolte le aggravanti. L’imputata in aula ha assistito alla lettura della sentenza accanto ai suoi legali.

Il verdetto è arrivato dopo una lotta lunga quasi trentacinque anni. Donata, sorella di Denis, sempre in prima fila per ottenere verità e giustizia sulla morte del fratello, ha trattenuto a stento le lacrime e ha scritto: “Denis puoi volare”. Una liberazione. Inizialmente il caso venne chiuso come suicidio, ma la famiglia non credette mai al gesto estremo. Dopo anni di dubbi, inchieste e indagini emerse la verità: Bergamini non si era suicidato ma era stato ucciso. Il centrocampista, all’epoca 27enne, non si era fatto investire dal camion di passaggio ma era stato soffocato e poi adagiato sull’asfalto. L’investimento, dunque, era stato costruito per far credere qualcosa che non era.

Negli anni tifosi e compagni di squadra di Bergamini sono stati accanto alla famiglia nella lotta e hanno chiesto a gran voce verità per il calciatore. Oggi, davanti al tribunale ad aspettare la sentenza insieme a Donata Bergamini, l’avvocato Fabio Anselmo e diversi tifosi, anche compagni storici di squadra come il comacchiese Gigi Simoni e il torinese Michele Padovano.

Sui social i messaggi non si contano. Una giornata attesa da tanti e da tanto tempo. La solidarietà nei confronti della famiglia Bergamini era andata ben oltre i confini di Boccaleone e di Argenta. Oltre ai tifosi del Cosenza anche altre tifoserie hanno dimostrato vicinanza nel corso del tempo. La sentenza di oggi mette la parola fine a una battaglia iniziata nel 1989. «Ho pensato subito subito ai miei figli - ha detto Donata Bergamini ai microfoni di Sky - . Gli ho sempre detto che nella giustizia bisogna avere fiducia che prima o poi la giustizia arriva. Ho provato felicità anche per i miei nipoti che non subiranno quello che hanno subito i miei figli».