Copparo, maltrattamenti sui bimbi all’asilo. Il pm: «Condannate la maestra»
Nel processo bis chiesti due anni e mezzo per l’educatrice
Copparo La procura di Ferrara ha chiesto la condanna a due anni e mezzo di reclusione per la ex maestra di un asilo comunale, a processo per presunti maltrattamenti ai danni di alcuni bambini. Quella del pubblico ministero Barbara Cavallo è la seconda richiesta di condanna a carico della maestra, oggi 58enne, per una vicenda ormai datata: i fatti sono risalenti agli anni 2012-2013 e su di essi ha già subito un processo, con l’accusa di abuso di mezzi di correzione, ottenuto un’assoluzione in primo grado e poi un rinvio al tribunale estense dopo che la Corte d’appello di Bologna ha rilevato come a Ferrara fosse stata sbagliata la qualificazione del reato.
Il processo bis, celebrato per maltrattamenti, è stato molto intenso, anche perché alcune fonti di prova testimoniali offerte dalle ex colleghe dell’imputata si sono rivelate meno nette di quanto forse apparivano in sede d’indagine e, nella seconda istruttoria, è sembrato che in più occasioni vi sia stato il tentativo di ritrattare o ammorbidire quanto dichiarato in passato in merito alle preoccupazioni per certi atteggiamenti o per dei segni notati sui corpi dei bambini.
Secondo l’ipotesi accusatoria i bambini avrebbero subito in diverse occasioni pizzicotti, sarebbero stati trascinati sul pavimento, sollevati per i polsi o le braccia, colpiti con cucchiai sulle gengive quando non volevano mangiare. Accuse sempre rigettate dalla maestra, che dopo che partì l’indagine venne spostata in un’altra mansione. A differenza di altri casi, in questa indagine la procura decise di non posizionare telecamere per trovare evidenze degli eventuali maltrattamenti. Alcune famiglie si sono costituite parte civile in giudizio assistite dagli avvocati Stefano Scafidi ed Elisabetta Brandi. Hanno chiesto la condanna della maestra al risarcimento del danno, chiedendo anche il riconoscimento di una provvisionale.
La difesa, rappresentata dall’avvocato David Zanforlini, ha invece chiesto l’assoluzione dell’imputata e il rigetto della domanda risarcitoria avanzata dal Comune di Copparo (che compare nella doppia veste di parte civile, assistito dall’avvocato Gianni Ricciuti e di responsabile civile, rappresentato dall’avvocato Vittorio Zappaterra). La difesa ha anche chiesto che il giudice Giovanni Solinas trasmetta gli atti alla procura affinché venga valutata la testimonianza del carabiniere che ricevette le prime informazioni sui presunti maltrattamenti e che, sentito a processo, non svelò la fonte, opponendo un segreto che non aveva e poi, costretto a parlare, disse che non ricordava chi fosse ad avergli dato le informazioni.
Sempre la difesa ha ventilato la possibilità che il reato possa essersi ormai prescritto. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 22 ottobre, per eventuali repliche e per la decisione del giudice.