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La contestazione

Ferrara, presidio contro la sede di Forza Nuova

Gioele Caccia
Ferrara, presidio contro la sede di Forza Nuova

Sabato 43 associazioni riunite in Galleria Matteotti in occasione dell’inaugurazione della sede del movimento neofascista

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Ferrara Dopo le prime avvisaglie, arrivano le prese di posizione corali in risposta all’annuncio che il movimento neofascista Forza Nuova inaugurerà domani alle 18 la sua sede a Ferrara. Un presidio di forze democratiche «contro tutti i fascismi» si svolgerà sabato alle 17.30 in Galleria Matteotti, mezz’ora prima dell’inaugurazione in via Boldrini.

La decisione è stata presa dopo che l’altro ieri 43, tra associazioni, sindacati, partiti e altri enti si sono riuniti nei locali della Camera del Lavoro per manifestare la loro preoccupazione sull’insediamento della formazione politica in città: «Le Forze democratiche e antifasciste di Ferrara richiamano le istituzioni al dovere di prevenire atti contro la Costituzione. Forza Nuova ha annunciato l’apertura di una nuova sede a Ferrara. Ci pare utile ricordare che Forza Nuova fa esplicito riferimento, sia dal punto di vista ideale che culturale, al fascismo e alla Repubblica di Salò». I firmatari precisano che «lo statuto di Forza Nuova, i suoi simboli, gli slogan, gli indirizzi chiaramente xenofobi, razzisti, omofobi e transfobici, i ripetuti atti di violenza e le aggressioni non sono certo compatibili con quanto recita la Costituzione repubblicana: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”». Quindi sottolineano «la necessità e l’urgenza che la legge sia fatta rispettare dalle autorità competenti» evidenziando come a Ferrara, «città democratica, antifascista e antirazzista, Medaglia d’Argento al Valor Militare» emerga forte il contrasto con «manifestazioni inaugurative e ogni forma organizzativa di chiaro stampo fascista e con qualunque forma di violenza squadrista e non».

È da considerare un’offesa alla città anche la possibilità di «riproporre la manifestazione pubblica di simboli e atteggiamenti che si configurano come apologia di fascismo in un quartiere cittadino di vivaci tradizioni popolari e di partecipazione democratica alla vita politica e sociale». Pollice verso, per concludere, contro «la passerella in città di pseudo dirigenti nazionali, condannati in primo grado a più di otto anni tra l’altro per l’assalto squadrista alla sede della Cgil nel 2021 e, ancora peggio, di chi è stato latitante per fuggire una condanna per banda armata e associazione sovversiva. Sorprende e sconcerta, infine, il silenzio delle Istituzioni di fronte all’appropriazione indebita del nome “Casa della Patria” che a Ferrara esiste da cento anni ed ospita le associazioni combattentistiche che si sono contraddistinte nelle battaglie e nelle lotte per la libertà, la Resistenza e la liberazione