Molinella, anziana raggirata: «Sua figlia sta molto male»
Ai Lidi invece un sms sul telefono di un papà: «Aiutami»
Molinella e Lidi Truffe e ancora truffe. In ogni angolo della provincia ne vengono segnalati diversi di tentativi, ogni giorno, e purtroppo qualcuno ci casca perché si trova davanti a persone veramente abili, le quali ben sanno giocare con i sentimenti.
Carabinieri, polizia di Stato, Polizia locale e Guardia di finanza cercano in ogni modo di contrastarle andando nelle chiese, nelle piazze e nelle scuole e in effetti per quanto i tentativi siano decine, i colpi messi a segno alla fine tendono a diminuire.
Il finto avvocato La truffa del finto avvocato ha fatto cadere in trappola una donna anziana a Molinella, in pieno giorno. Attorno alle 10.30 di venerdì un uomo si è presentato a casa della signora, che in quel momento era da sola, dicendo di essere un avvocato. Si è mostrato preoccupato: «Sua figlia ha avuto in incidente», ha detto il truffatore «ed è grave in ospedale. Servono soldi per cure importanti», e così si è fatto consegnare soldi e gioielli. Il truffatore è stato molto abile, parlando tanto e raggirando la signora, cercando in ogni modo di confonderla e intimorirla. E alla fine le ha chiesto una somma abbastanza importante. Non avendo tanti contanti in casa, la vittima si è fatta convincere a consegnare dell’oro. Solo quando l’uomo è andato via, l’anziana terrorizzata ha provato a chiamare la figlia. Che stava benissimo ed è corsa da lei. Il danno è ancora in fase di quantificazione.
La figlia o il figlio «Papà, ho perso il telefono e le carte. Per favore, chiama questo numero di WhasApp così ti spiego». È questo il messaggio arrivato ad un uomo che abita ai Lidi. Pur sapendo che poteva trattarsi di una truffa, «mi è venuta l’ansia e ho pensato che davvero che mia figlia potesse avere bisogno. Ho provato a chiamarla sul suo telefono ma non ha risposto subito. Io ero fuori casa e così ho iniziato a farmi mille domande. Alla fine ho provato a chiamare quel numero ma riagganciavano il telefono». Ovviamente i truffatori non volevano far sentire la propria voce. «Così hanno iniziato a mandare messaggi: “Papà, non ti sento. Ho poca linea, scrivimi qui”. Insomma, per quanto si possa essere preparati l’agitazione diventa tanta».
Per fortuna in questo caso, dopo varie richieste di documenti e carte, «sono riuscito a mettermi in contatto con mia figlia, che mi ha tranquillizzato e ho capito che in un modo o nell’altro stavo cadendo nel tranello».
Nel dubbio, l’invito delle forze dell’ordine resta quello di rivolgersi sempre ai professionisti della sicurezza chiamando subito il 112 o il 113, anche solo per segnalare i tentativi. Mai dare i propri dati al telefono: nessuno li deve chiedere per alcun motivo. Per nessun motivo mostrare soldi o oro ad estranei, alla domanda se si possiede o si custodisce del denaro o valori in casa la risposta deve essere sempre negativa. Si raccomanda infine di non dare confidenza a sconosciuti e di avvertire subito le forze di polizia qualora vi sia insistenza nel cercare di entrare nelle rispettive abitazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA