Forza Nuova a Ferrara, la città si ribella
L’appello di Nanni (Pd) «Tutte le forze democratiche prendano posizione»
Ferrara È stata massiccia la risposta da parte dei ferraresi all’invito a unirsi alla manifestazione antifascista contro l’apertura della sede di Forza Nuova, ma ora alla voce dei cittadini e degli organizzatori è tempo che si aggiunga anche quella istituzionale, come si augura il consigliere del Pd Davide Nanni.
Finora da parte dell’amministrazione comunale non è arrivata alcuna presa di posizione sui fatti che hanno calamitato su Ferrara l’attenzione nazionale: «Auspico che tutte le forze politiche democratiche del consiglio prendano le distanze da un’organizzazione fascista e violenza, con leader condannati e con un passato inquietante, che rischiano di diffondere messaggi di odio soprattutto tra le fasce più giovani ed esposte» afferma Nanni, e sul punto non è escluso un confronto tra gli esponenti della minoranza.
Chi ha già espresso netta lontananza da Fn è stato, per Fratelli d’Italia, il senatore Alberto Balboni, mentre a livello locale «dovrà prima avvenire una consultazione tra tutti gli undici consiglieri eletti per poter esprimere una posizione unitaria», fa sapere il capogruppo Francesco Rendine (Civica Fabbri).
Intanto non si spegne la scia polemica sull’episodio che ha visto un’iscritta a Europa Verde Ferrara essere prima intimidita da un esponente di Fn durante un volantinaggio e poi identificata (insieme al militante Fn) dalla Digos. «Nella nostra città e nel nostro Paese non è accettabile tutto ciò – afferma il referente provinciale Federico Besio – Condanniamo ogni atto volto a colpire la vita democratica della nostra città».
E sulle identificazione torna anche Davide Nanni, che si dice particolarmente preoccupato dalle “ronde” che il Movimento Nazionale, gruppo nato dalla scissione con Forza Nuova, intende compiere in via Oroboni e zona Gad per segnalare immigrati clandestini. «Mi piacerebbe sapere se anche gli organizzatori delle ronde saranno identificati. Trovo questa iniziativa vergognosa, ed è ridicolo e assurdo che dopo tutti gli investimenti fatti per la sicurezza urbana e sulla Polizia locale, salti di nuovo fuori il fenomeno delle ronde. Tra poco inoltre con il ddl sicurezza il Governo opererà una stretta sulla libertà di manifestare, e allora voglio vedere se anche gli autori di ronde non autorizzate saranno identificati». E al proposito, conclude «stiamo valutando se presentare un’interrogazione».
C’è dunque più che mai la necessità, interviene il presidente provinciale Anpi Roberto Cassoli, di fare tesoro della partecipazione risvegliata dalla manifestazione antifascista di sabato: «L’obiettivo è quello di andare avanti, almeno ce lo auguriamo. L’iniziativa ha riunito associazioni e ne ha recuperate altre attorno alle cinque parole chiave democrazia, libertà, partecipazione, antifascismo e infine Costituzione, che le racchiude tutte. Mi auguro che possano tornare a essere temi in cui i cittadini si ritrovano, valori che hanno assunto un peso importantissimo dopo la devastazione della Seconda Guerra Mondiale. Perché quello che vediamo succedere ora in Ucraina e in Medio Oriente lo abbiamo già vissuto noi». Il faro per la democrazia, nel Dopoguerra, è stata proprio la Costituzione «che ci fornisce tutti gli strumenti per vivere insieme. Vorrei che le persone tornassero a parlarsi».