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Indagini

Morti sospette all’ospedale di Argenta, iniziati gli esami autoptici: infermiere indagato per omicidio

Alessandra Mura

	L'interno dell'ospedale di Argenta (foto archivio)
L'interno dell'ospedale di Argenta (foto archivio)

Al momento nessuna misura restrittiva per il sanitario

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Argenta Un’inchiesta lunga, complessa e difficile quella sulle morti sospette all’ospedale Mazzolani Vandini di Argenta e che vede un infermiere indagato per un reato gravissimo: omicidio volontario.  Oggi (15 ottobre) la procura di Ferrara (pubblico ministero Barbara Cavallo) ha conferito l’incarico ai suoi consulenti (il medico legale Giambattista Gioè e il tossicologo Enrico Gerace) per eseguire gli accertamenti autoptici e tossicologici sulle salme dei due pazienti  ricoverati nel reparto Lungodegenti e deceduti tra l’inizio e la fine del mese di settembre. Anche la difesa ha nominato un suo consulente, il medico legale Giovanni Martinelli, mentre le parti offese (i familiari dei due pazienti morti e la stessa azienda Ausl) per il momento attendono gli sviluppi delle indagini di procura e carabinieri. I consulenti del pubblico ministero si sono dati 90 giorni di tempo per rispondere ai quesiti, quesiti generici in quanto ad ampio spettro per definire  la causa dei decessi, ma che sono focalizzati a individuare la presenza di eventuali sostanze che possono essere correlate alla morte.

LE INDAGINI

Da quanto è stato possibile apprendere, l’attenzione è concentrata non solo su un farmaco pericoloso (a cui pochi professionisti del Mazzolani Vandini avevano accesso), ma anche su eventuali altre sostanze “estranee” alla dotazione del nosocomio. A carico dell’infermiere indagato non è stata disposta al momento alcuna misura cautelare, segno che gli elementi raccolti dagli inquirenti sono sufficienti a formulare fondati sospetti, ma non abbastanza da applicare misure più restrittive. Anche per questo in procura viene mantenuto il massimo riserbo in questa fase dell’indagine. E’ stata peraltro la stessa azienda Ausl a segnalare alla magistratura quelle che apparivano come “anomalie” preoccupanti. Le diagnosi relative ai decessi non avevano in prima battura sollevato dubbi, ma una serie di circostanze successive, incrociando diversi fattori, ha innescato perplessità che hanno portato prima alla sospensione dei funerali, e poi a concentrare l’attenzione sull’infermiere ora indagato. E non è escluso, confermano gli inquirenti, che lo spettro delle indagini possa allargarsi anche ad altri decessi avvenuti all’ospedale di Argenta.