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La sentenza

Ferrara, gli dà un passaggio per la discoteca e poi lo violenta: 10 anni al pedofilo seriale

Daniele Oppo
Ferrara, gli dà un passaggio per la discoteca e poi lo violenta: 10 anni al pedofilo seriale

Aveva abusato di un minorenne e poi ha iniziato a ricattarlo con il filmato della violenza per ottenere video e foto sessualmente espliciti tramite delle chat online. L’uomo di 32 anni si trova già in carcere per aver adescato altri 15 ragazzini

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Ferrara Da quello che con molta probabilità è stato il peggior periodo della sua vita sono passati otto anni. Ieri mattina, dopo aver sentito il dispositivo della sentenza di condanna a 10 anni di reclusione dell’uomo che lo ha violentato e ricattato quando ancora era un minorenne, ha attraversato a passo veloce e poi di corsa l’aula B del tribunale di Ferrara, fino a raggiungere appena oltre la porta l’amica che lo ha accompagnato e supportato in questo pesante appuntamento, per abbracciarla e ringraziarla. Per non averlo lasciato solo. Lui è un ragazzo di Ferrara, con un passato difficile legato anche all’abuso di sostanze stupefacenti in giovane età. Il suo aguzzino, Bruno Minute, 32 anni, si trova già in carcere, a Belluno, territorio da dove proviene. Sta già scontando più condanne per aver adescato e ricattato altri quindici ragazzini. Un pedofilo seriale, che agiva prevalentemente online, tramite un account falso (Martina Mimì). Anche lui con un passato non semplice, nel quale ha conosciuto la violenza e la povertà in Bulgaria, prima di essere adottato da una famiglia italiana. Ma che negli altri processi le perizie psichiatriche hanno ritenuto non aver eliminato la sua capacità di intendere e di volere, pur avendo avuto un’influenza sui suoi comportamenti criminali.

Per l’accusa, che ha trovato conferma nella sentenza emessa ieri dal collegio costituito dalla presidente Piera Tassoni con a latere i giudici Giuseppe Palasciano e Rosalba Cornacchia, tra gennaio e ottobre del 2016 aveva costretto la vittima a subire e poi a praticare atti sessuali, usando violenza e minaccia. In un occasione, l’origine di tutto, dopo aver violentato il ragazzino, individuato con BlaBla car e offrendosi di dargli un passaggio fino a una discoteca. Questo passaggio - in assenza di riscontri documentali – è stato messo in discussione dai difensori dell’imputato, che da qui sono partiti per chiedere l’assoluzione. Una violenza filmata e usata poi per lunghi mesi di ricatti e minacce, per ottenere video e foto sessualmente espliciti tramite delle chat online, in una spirale continua. Nel corso del processo Minute aveva provato a difendersi con i servigi di un collaboratore di giustizia, personaggio quantomeno ambiguo, suo ex compagno di carcere, che avrebbe dovuto parlare bene di lui e che invece gli si è rivoltato contro.

La procura (pm Andrea Maggioni) aveva chiesto una condanna a 9 anni di reclusione. Il tribunale ha disposto anche che Minute, dopo aver scontato la pena, venga sottoposto a una misura di sicurezza per la stessa durata della pena che prevede il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati dai minori e di avvisare la polizia giudiziaria dei suoi spostamenti. L’imputato è stato condannato a rifondere le spese legali alla parte civile (assistita in giudizio dall’avvocato Emiliano Mancino) e risarcire il danno che dovrà essere liquidato in un separato giudizio civile ma con il riconoscimento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 50mila euro