Porto Garibaldi, campo sportivo invaso dalle zanzare
La protesta di una mamma: «I figli tornano pieni di punture. Allenarsi è diventata una tortura”
Porto Garibaldi Campo sportivo di Porto Garibaldi sotto l’assedio delle zanzare, e calciatori in erba bersagliati dalle punture sia durante gli allenamenti, che nel corso di partite di campionato. È successo anche lunedì sera, in occasione del match della Juniores Regionale che ha visto sfidarsi i ragazzi della Comacchiese 2015 e i coetanei della Nus Codigorese. «È una cosa impressionante. Nuvole intere di zanzare costringono, a volte, gli allenatori a sospendere gli allenamenti – è lo sfogo e, al contempo, l’appello di una mamma – Si vedono bambini che mangiano le zanzare, perché sono letteralmente circondati da sciami. Quando i nostri figli arrivano a casa la situazione è davvero pesante: hanno pizzicotti ovunque. Ho scritto una mail al sindaco e all’assessore, ma non ho ancora ricevuto risposta».
Per gli scettici, la mamma, decisa a fare chiarezza e a smuovere le acque, suggerisce di compiere una visita al campo sportivo di Porto Garibaldi, attorno alle 18.30, per constatare direttamente in loco il livello di criticità raggiunto dall’invasione delle zanzare. Bambini, ragazzi e i loro allenatori trascorrono sul campo di gioco circa due ore per tre volte alla settimana, ma agli allenamenti si aggiungono, come avvenuto lunedì sera, anche le partite. «Gli allenamenti si svolgono dalle 17 alle 19, mentre le zanzare, a nuvole, cominciano ad arrivare attorno alle 18.30 – prosegue la donna di Porto Garibaldi –; i nostri bambini sono ricoperti di repellenti, ma spesso non contano. Le zanzare sono talmente tante, che, purtroppo, vanno a finire anche in bocca». Effetto dei cambiamenti climatici, il perdurare in autunno ormai avviato della presenza delle zanzare, al pari di mosche e cimici, è un fenomeno destinato a scemare drasticamente con l’abbassamento delle temperature.
La segnalazione, rimbalzata negli uffici del Cead (Centro di ecologia applicata Delta del Po), ha già ottenuto un lungo e dettagliato riscontro. Enrico Luciani del Cead osserva come i 150 millimetri di pioggia caduti nell’ultimo mese abbiano complicato la situazione, in quanto hanno contribuito ad allagare zone verdi periurbane, tenuto conto che le zanzare sono in grado di spostarsi anche di 10 chilometri rispetto ai luoghi in cui nascono. «In un campo di calcio immerso nel verde, dove gli atleti corrono diventando molto attrattivi, magari nelle ore che precedono l’imbrunire si creano le condizioni perfette per le zanzare. In questa fase possiamo intervenire solo con insetticidi chimici poco selettivi e purtroppo nocivi anche per l’uomo, in particolare modo per i bambini. Tali interventi sono, tra l’altro, poco efficaci per le basse temperature e non possiamo certo farli di giorno, in presenza delle persone». Il problema è dunque complesso, perché si tratta di intervenire in un impianto sportivo molto frequentato, circondato da agglomerati di case. Per poter definire un intervento mirato, il Cead necessita di effettuare un sopralluogo, concordando poi con il gestore giorno e orario per un trattamento adulticida. «Se può tranquillizzare – chiude Enrico Luciani -, le zanzare presenti appartengono alla specie Aedes caspius, molto aggressive, ma che non rappresentano vettore di malattie» Intanto fino a domenica, le previsioni del tempo parlano ancora di temporali e piogge che favoriscono l’insorgenza di nuovi focolai di zanzare.