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Il caso

Ferrara, videomaker pedofilo torna in carcere

Ferrara, videomaker pedofilo torna in carcere

Due anni per pornografia minorile. Nel 2006 venne arrestato per un giro di pedopornografia internazionale

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Ferrara Torna in carcere Sergio Marzola, 60enne ferrarese condannato in via definitiva a oltre due anni di reclusione per pornografia minorile. L’uomo venne denunciato dalla Polizia di Stato nel febbraio del 2020 dopo essere stato scoperto mentre riprendeva con delle telecamere nascoste in un borsello e in un marsupio delle ragazzine minorenni in una piscina cittadina. Da quanto emerse allora, ad accorgersi che qualcosa non fosse in regola fu un genitore che lo aveva visto aggirarsi per la piscina, senza che fosse lì per usufruire della struttura o per accompagnare qualcuno, e aveva avvisato subito la Polizia. Oltre alla denuncia e al sequestro delle telecamere, gli venne sequestrato anche del materiale informatico. Il caso venne poi trasferito, per competenza, alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna e nella giornata di giovedì Marzola è stato arrestato dalla Squadra mobile di Ferrara e accompagnato in carcere.

Marzola era ed è un soggetto molto noto nel giro della pedopornografia internazionale. Nel 2006 fu il primo videomaker di abusi arrestato in Italia e nel 2008 venne condannato a 10 anni di reclusione. Era risultato coinvolto in un grande giro di pedofili, dal Belgio all’Australia, per la realizzazione, diffusione e vendita online d’immagini e video di abusi su minorenni. Dopo lunghe indagini e mesi di intercettazioni, venne arrestato nella sua abitazione di via delle Peschiere Vecchie e trovato in possesso di un’enorme quantità di materiale pedopornografico, dai cd agli indumenti da far indossare alle vittime. Quando venne arrestato era in procinto di fuggire in Ucraina e in casa i poliziotti trovarono anche 70mila euro in contanti.