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Il processo

Ferrara, mazzette alla Motorizzazione. La difesa: «Intercettazioni inutilizzabili»

Daniele Oppo
Ferrara, mazzette alla Motorizzazione. La difesa: «Intercettazioni inutilizzabili»

Le obiezioni sollevate nel processo delle difese di due imputati principali

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Ferrara Era il turno dei “pezzi grossi”, ieri, nel processo per le mazzette alla Motorizzazione civile di Ferrara. A parlare sono state le difese di Cesare Franchi, Edoardo Caselli e Alessandro Barca, i due ingegneri della Motorizzazione e il titolare di un’agenzia di autopratiche, che avrebbero messo in piedi quel sistema di “piccole corruzioni” – come lo ha definito il pubblico ministero Andrea Maggioni – per favorire soprattutto gli autotrasportatori per le revisioni dei mezzi pesanti che, secondo l’accusa, in molti casi non venivano neppure effettuate. Franchi, difeso dall’avvocato Alberto Bova, è l’imputato al quale sono attribuite la grande maggioranza delle pratiche illecite. È anche l’unico reo confesso tra i tre per cui la difesa ha chiesto che l’eventuale condanna decisa dal giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo tenga conto di tutte le attenuanti e i benefici di legge del caso. Per lui la procura aveva chiesto una condanna a otto anni di reclusione. Più agguerrite le difese di Caselli e Barca (assistiti rispettivamente dagli avvocati Ciriaco Minichiello e Alessandro Valenti) per i quali l’accusa aveva chiesto la condanna a cinque anni e a quattro anni e mezzo di reclusione.

L’avvocato Minichiello – ma è una questione posta anche dal collega Valenti, che per il resto non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa – ha contestato l’utilizzabilità nel processo delle intercettazioni realizzate da Guardia di finanza e Polizia stradale nel corso delle indagini perché prive di brogliacci e trascrizioni, e ha comunque sostenuto che da esse non sia ricavabile alcuna prova contro Caselli. E se pure vi sono video in cui lo si vede accettare delle somme di denaro, quelle erano regalie che, secondo la difesa, erano consentite perché di modica quantità ed entro i 150 euro. La difesa ha anche contestato il trattamento riservato a Caselli (che venne arrestato e rimase recluso per 15 giorni) a fronte di molti anni di onorato servizio