Copparo, Berco non ritira i licenziamenti: altre due giornate di sciopero
I sindacati attaccano: «Sprezzo verso tutti i lavoratori». Il sindaco Pagnoni. «La richiesta era chiara. Ora la strada è tutta in salita»
Copparo Una fumata grigia, che arriva dieci minuti dopo la fine dell’ultimo turno, e che nel non dire nulla di certo a chi nel bene o nel male si aspettava una risposta netta suona come una beffa. Berco non ritirerà la procedura per licenziare 480 persone, questo dice il comunicato inviato ieri pomeriggio dall’azienda, e non basta a istituzioni e sindacati lo spiraglio che sembra aprirsi nell’ultima riga, dove Berco «si impegna a considerare il ritiro o la modifica della procedura di licenziamento». Al tavolo regionale l’assessore Vincenzo Colla aveva invece posto come condizione per aprire un vero dialogo al Tavolo ministeriale del 5 novembre quella di stoppare la procedura per gli esuberi. Nella nota Berco «conferma nuovamente la propria disponibilità a proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni per trovare punti di accordo che minimizzino l’impatto sociale delle misure urgenti e necessarie». Berco rivendica di «aver presentato, negli incontri delle scorse settimane, proposte strutturate per ridurre l’impatto sociale, ma ha incontrato resistenza alla negoziazione». La strada sembra tracciata: «Per questi motivi - aggiunge la nota - l’azienda prosegue nel percorso di risanamento nel rispetto della procedura di legge», ma «ribadisce la propria disponibilità a trovare soluzioni per ridurre l’impatto sociale e all’apertura di un tavolo di negoziazione con proposte strutturate» e «si impegna a considerare il ritiro o la modifica della procedura di licenziamento».
Parole che non hanno soddisfatto la controparte, ma anzi hanno riacceso la rabbia, fanno sapere le organizzazioni sindacali che hanno proclamato altri due giorni di sciopero lunedì 4 e martedì 5 novembre con presidio davanti ai cancelli dello stabilimento: «Berco con l’ennesima lettera comunica che non ritirerà la procedura di licenziamento collettivo né la disdetta della contrattazione aziendale. Il Board a parole dichiara la sua disponibilità al confronto, ma nei fatti mantiene la scure dei licenziamenti sul collo delle lavoratrici e lavoratori, dimostrando sprezzo verso tutti i dipendenti e continuando a scaricare sul sindacato la responsabilità di non poter procedere a un negoziato. Questo è inaccettabile». Si dice «molto dispiaciuto» anche il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni «perché la richiesta avanzata al Tavolo regionale non ha avuto neanche una risposta chiara, quando quello che si chiedeva era una posizione netta. Speravamo in un riscontro positivo che potesse rasserenare gli animi e permetterci di presentarci al Ministero nelle condizioni di aprire una vera trattativa, invece ora la strada è tutta in salita. Spero che ci possa essere un ripensamento prima del 5 novembre», all’incontro a Roma quando ci sarà anche una delegazione di lavoratori Berco a manifestare sotto la sede del ministero.