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Ferrara, violenze sessuali seriali: 20enne presto a processo

Alessandra Mura
Ferrara, violenze sessuali seriali: 20enne presto a processo

Tre donne aggredite, a dicembre il giudizio immediato

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Ferrara È accusato di avere abusato di tre ragazze avvicinandole con la bicicletta per la strada mentre camminavano da sole. Tre violenze sessuali compiute in serie tra la seconda metà di giugno e gli inizi di luglio che avevano destato grande allarme in città, fino all’arresto del presunto responsabile avvenuto due settimane dopo l’ultimo episodio, un quarto tentativo non consumato ma decisivo per le indagini della Squadra Mobile coordinate dal sostituto procuratore Stefano Longhi. Ora il giovane, un ventenne nigeriano, sarà processato per violenza sessuale. Il giudice ha emesso il decreto che fissa l’udienza con giudizio immediato che si terrà il 12 dicembre.

Tre le aggressioni contestate all’imputato. La prima risale alla sera del 19 giugno in via Rampari San Paolo. La vittima stava raggiungendo a piedi le sue amiche quando era stata palpeggiata da un giovane di colore che, con il cappuccio alzato, l’aveva affiancata in bicicletta. La scena era stata filmata dalle telecamere di videosorveglianza, quella successiva - avvenuta fuori dal raggio delle riprese - l’aveva riferita la giovane donna: l’aggressione era tornato indietro, le aveva sollevato il vestito e afferrato gli slip, facendola cadere a terra. La ragazza era poi riuscita a scappare e a chiedere aiuto suonando i citofoni. All’arrivo delle Volanti, l’uomo era già fuggito. La seconda violenza il 4 luglio in via Ariosto dove un’altra ventenne era stata sorpresa alle spalle e palpeggiata, riuscendo però a vedere in faccia il suo assalitore. Che il 6 luglio torna a colpire: in via Capo delle Volte palpeggia una ragazza dopo averle abbassato i pantaloni, e poco dopo tra via San Romano e corso Porta Reno si avvicina a una sessantenne straniera, le blocca il passaggio e le chiede di avere un rapporto sessuale, senza però metterle le mani addosso (i reati contestati in questo caso sono violenza privata e molestie). La signora si mette a urlare e fa intervenire le Volanti fornendo agli agenti una descrizione del giovane, rintracciato e identificato poco dopo. Per lui due settimane più tardi viene disposto lo stato di fermo, sulla scorta degli elementi raccolti dagli inquirenti. A cominciare dai filmati delle telecamere e dalla testimonianza delle vittime: a riconoscerlo è la giovane aggredita in via Ariosto, mentre i rilievi fotografici forniscono altri importanti riscontri sull’abbigliamento e la bicicletta, confermati anche da alcune foto trovate dagli investigatori sul cellulare del sospettato. Che ora è chiamato a difendersi in tribunale, assistito dall’avvocata Melissa Romani, da accuse gravissime.