Ferrara, omicidio Big Town: tensioni in aula per la prima udienza davanti alla corte d’assise
Tribunale blindato per il processo a Mauro e Giuseppe Di Gaetano: poco più di un anno fa l’omicidio di Davide Buzzi e il tentato omicidio di Lorenzo Piccinini al bar di via Bologna
Ferrara C’era tensione ieri mattina nel tribunale di Ferrara per la prima udienza davanti alla corte d’assise per l’omicidio di Davide Buzzi e il tentato omicidio di Lorenzo Piccinini, avvenuti poco più di un anno fa, il 1º settembre 2023, al bar Big Town di via Bologna.
Una tensione dovuta alle paure di violenze – o tentativi in tal senso – da parte del padre della vittima o di amici nei confronti dei due imputati, Mauro Vito Di Gaetano e il padre Giuseppe. L’origine la si trova nelle parole di Natalino Buzzi, il padre di Davide, e in alcuni video pubblicati su Facebook dopo l’omicidio e in alcuni commenti da parte di alcuni amici che paventavano qualche tipo di vendetta, tanto che i due Di Gaetano vennero messi sotto protezione anche in carcere. Per questo è stato disposto un corposo servizio d’ordine, che ha coinvolto circa una ventina tra poliziotti e carabinieri, oltre agli agenti di Polizia penitenziaria. Natalino Buzzi è parte civile e ieri era presente in udienza. All’ingresso in aula dei due imputati ha avuto parole poco tenere nei loro confronti, appellandoli come «macellai» di suo figlio e chiedendo, dopo i severi rimproveri della presidente Piera Tassoni, quasi il diritto a sfogarsi «almeno una volta», essendo la prima volta dalla tragedia che ha potuto vedere i loro volti. Alla fine è dovuto intervenire il suo legale, l’avvocato Andrea Zamperlin, per abbassare i toni e riportare tutto a una sostanziale calma, che si è mantenuta per tutto il resto dell’udienza.
Mauro e Giuseppe Di Gaetano – difesi dagli avvocati Michele Ciaccia il primo, e Giulia Zerpelloni e Stefano Scafidi il secondo – sono accusati di omicidio volontario aggravato dalle crudeltà. Reagendo a un attacco subito da Buzzi e Piccinini all’interno del locale, finirono per prevalere con un esito fatale e che rischiò di divenire doppiamente mortale. Buzzi venne raggiunto da molte coltellate alla schiena e da una alla gola da parte di Giuseppe Di Gaetano, e poi venne finito da Mauro Vito, che uscì dal bancone brandendo un grosso lucchetto col quale colpì ripetutamente Buzzi al capo. Piccinini (parte civile, avvocato Giampaolo Remondi) già in una prima fase dell’azione venne raggiunto da una coltellata all’addome. Le difese hanno chiesto di poter far ascoltare all’assise i testimoni di alcuni fatti collegati all’omicidio e a esso precedenti (il tentativo di estorsione da parte di Buzzi, le sue azioni violente, la morte del figlio della sua ex compagna, Edoardo Bovini, il germe dell’intera tragedia), ma gli è stato negato. Rigettate anche le eccezioni di inutilizzabilità delle intercettazioni relative ai due imputati.
Le difese hanno, senza successo, anche tentato di introdurre nel processo il tema della mancata protezione da parte delle forze dell’ordine dopo le prime denunce per estorsione presentate da Mauro Di Gaetano e dopo la prima chiamata al 113 con la quale, quella notte, aveva lanciato l’allarme dopo aver ricevuto da Buzzi, che passò in moto, la promessa che sarebbe ritornato di lì a poco, come purtroppo avvenne. La difesa di Mauro Di Gaetano ha chiesto al tribunale il trasferimento dell’imputato dal carcere agli arresti domiciliari (dove già si trova il padre, in una località tenuta segreta per motivi di sicurezza). La sostituta procuratrice Barbara Cavallo ha dato parere positivo, pur ribadendo di ritenere ancora esistenti le esigenze cautelari e non attenuata la gravità del fatto.
Il processo proseguirà il 5 dicembre, con i primi testimoni. A gennaio verrà invece conferito l’incarico alla perita Nicoletta Cavazzana per la trascrizione delle intercettazioni. L’assise ascolterà anche i due psichiatri incaricati di effettuare delle consulenze da difesa e procura sulla capacità di intendere e di volere dei due Di Gaetano in quei tragici minuti. Altri familiari di Davide Buzzi sono parti civili, assistiti dagli avvocati Gian Luigi Pieraccini e Francesco Mantovani.