Ferrara, inizia il processo in Corte d’assise per l’omicidio al Big Town. Arrestato il fratello di Buzzi
Eseguito un ordine d’arresto, stamattina tribunale blindato
Ferrara La squadra mobile di Ferrara ha arrestato ieri pomeriggio Alessandro Buzzi, fratello di Davide Buzzi, l’uomo per il cui omicidio oggi inizia il processo davanti a una Corte d’assise che sarà “blindata” da un dispiegamento di forze dell’ordine per tenere sotto controllo eventuali tensioni tra parti contrapposte e tutelare la sicurezza di tutti.
L’arresto I poliziotti hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione per un cumulo di pene arrivato a quattro anni, due mesi e sedici giorni di reclusione per rapina, furto aggravato e lesioni personali collezionate da Buzzi, 40 anni, tra 2001 e 2019. È stato accompagnato nel carcere dell’Arginone. Si rese protagonista anche di un gesto di rabbia poco dopo l’omicidio del fratello (risalente al 1º settembre dell’anno scorso) quando ruppe i nastri dei sigilli e con dei calci sfondò la vetrina del bar di via Bologna, in quel momento posto sotto sequestro dalla procura.
Il processo Questa mattina alle 9,30 nell’aula B del tribunale di Ferrara inizierà il processo davanti alla corte d’assise che vede Mauro Vito Di Gaetano – titolare del Big Town – e suo padre Giuseppe imputati dell’omicidio volontario aggravato per la morte di Davide Buzzi e di tentato omicidio per quanto riguarda Lorenzo Piccinini, il giovane che quella note accompagnò Buzzi per aggredire Mauro Di Gaetano. I due, arrivati a bordo della Bmw di Buzzi, entrarono nel locale con in mano una tanica di benzina e minacciarono di dare fuoco al locale. Fecero scappare tutti i clienti, picchiarono Giuseppe Di Gaetano che poi tirò fuori un coltellino col quale squarciò l’addome di Piccinini per poi, in una seconda fase, colpire ripetutamente Buzzi alla schiena e poi alla gola, provocandogli una lacerazione potenzialmente mortale. Mauro Di Gaetano agì in questo frangente, colpendo Buzzi alla testa con un grosso lucchetto e infierendo su di lui più di trenta volte, per poi dirigersi verso Piccinini, colpirlo alla testa (senza apparenti conseguenze) e poi dare altri colpi alla testa a un Buzzi ormai completamente inerme.