Consigliere regionale o vicesindaco di Ferrara: Balboni (FdI) al bivio
Il numero due della giunta ferrarese deve scegliere. In caso di trasloco sarà mini rimpasto
Ferrara L’ora delle decisioni irrevocabili non è ancora scoccata. Il dilemma andrà tuttavia sciolto a breve: Alessandro Balboni prende il treno per Bologna e scende alla fermata Assemblea legislativa oppure resta sulla bici a fare il vicesindaco di Ferrara? Premessa: i due incarichi sono tra loro incompatibili. Svolgimento: Fratelli d’Italia è notevolmente ingrassata con il voto di domenica e lunedì, passa da tre consiglieri regionali a undici. Un seggio è scattato a Ferrara e provincia (a discapito di Fabio Bergamini: la Lega scende, da Piacenza a Rimini, da undici posti a uno; così è la vita) e spetta di diritto a Balboni, forte di ben 4.068 preferenze personali. Nel migliore dei mondi possibili, o anche in un mondo semplicemente normale, uno dice: “Mi sono candidato, grazie ai cittadini del sostegno, farò del mio meglio nel mio nuovo incarico”. E invece è la politica di oggi, signori, si resta sospesi.
Sì o no Alessandro Balboni è l’altro nascente e il futuro della destra ferrarese: vicesindaco da una manciata di mesi, è chiaro che gli spiacerebbe lasciare la posizione che lo mette oggettivamente in pole position nel post Alan Fabbri (quando sarà) per la scalata al gradino più alto del Municipio. E allora? «Deciderò tra qualche giorno: ne parlerò alla direzione provinciale del partito che sarà convocata entro la settimana», fa sapere lui stesso. Dovesse rinunciare alla Regione, al posto di Balboni a salire sarebbe Fausto Gianella da Goro (1.631 preferenze). Una soluzione in un certo senso “apparecchiata” dal partito, che si è speso nel sostegno alla corsa elettorale del paladino storico del mondo della pesca e dell’acquacoltura, con tanto di presenza sul territorio nelle scorse settimane del ministro Lollobrigida. C’è il pericolo quindi di deludere le aspettative che si sono formate su Gianella diretto a Bologna, con il concreto spettro di affrontare la metamorfosi dei Fratelli d’Italia nel nemico per eccellenza, il granchio blu. Meglio evitare, ecco. Nonostante i lauti emolumenti da consigliere regionale, nonostante l’ambizione di riportare la destra di casa nostra in Regione dopo dieci anni (Mauro Malaguti fu eletto con il Pdl nel 2010 e vi rimase fino al 2014) e di camminare sulle orme del padre Alberto Balboni (in Regione dal 1995 al 2001). Anche se è vero, per passare all’altro lato della bilancia, che i treni rischiano di passare una sola volta nella vita. Se quindi Alessandro dovesse accettare il passaggio, si aprirebbe perlomeno un mini rimpasto nella giunta di Alan Fabbri: il ruolo di vicesindaco spetterebbe tuttavia a sempre a FdI, con Chiara Scaramagli (attuale assessore e candidata in ticket con Balboni alle regionali: 881 voti) favorita per il subentro.
Malaguti Chi si sbottona nel frattempo è il deputato Mauro Malaguti. Servendo l’assist a Gianella. «Oltre al risultato di Alessandro Balboni, sono contento che abbia fatto un ottimo risultato Fausto Gianella perché l’economia del litorale è in difficoltà sul comparto mitili e pesca, e lui è competente su questi temi, quindi avrà nel caso la possibilità di portare direttamente in Regione questi temi con una presenza fissa e competente. Con lui – continua Malaguti – ho fatto tante battaglie quand’ero consigliere regionale, adesso si sono aggiunte altre problematiche come il granchio blu e la situazione è diventata ancora più complicata. Se dovesse andare lì farebbe bene».